Ireful «Agents of Doom» (2024)

Ireful «Agents Of Doom» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
08.10.2024

Band:
Ireful

Titolo:
Agents of Doom

Nazione:
Italia

Formazione:
- A. Medusa :: Bass, Vocals;
- M. Thunderbolt :: Lead Guitar;
- F. MadPig :: Lead Guitar;
- Vio-Ful :: Drums;

Genere:
Thrash Metal

Durata:
34' 16"

Formato:
CD

Data di Uscita:
16.07.2024

Etichetta:
Xtreem Music

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
Against PR

Recensione

E’ da qualche mese disponibile il debutto in casa dei thrashers palermitani Ireful, una band che sa bene come funzionano i meccanismi del thrash metal old school e di tutte le dinamiche allo stesso annesse. Ciò che denota un certo rispetto alle otto tracce di questo “Agents Of Doom” sono da un lato, la schiettezza del sound avvalorata dagli ottimi riff e, dall’altro, da una ritmica sorprendente che fa tutto il resto. Il clean, il cui assetto varia a seconda delle circostanze, sembra perfettamente collimante su tutto e l’effetto che rende la mezz’ora abbondante di ascolto risulta decisamente si pregio. Cercando paragoni, si potrebbe affiancare l’estro di questa band a Exodus, Kreator, Sodom e via discorrendo ovviamente ripercorrendo gli straordinari anni ’80-’90 per il genere. Anche i lead solo risultano perfettamente in linea con il sound dell’epoca ee, rivisitato con la moderna tecnologia il prodotto è di rilievo. Quanto alle tracce, “I Caligula” apre le danze e la maestranza del sound è unica e determinata; “Agent of Doom” una vera bomba ad orologeria, un brano schietto, tirato pregno di stop’n’go e ritmica eccellente; buona anche l’apertura fregiata da un giro di basso per “Blackhearted Master” la cui ritmica a poco a poco aumenta sempre di più per conquistare al meglio la propria platea; andature decise per “Exiles For Metal”, thrashcettone classico e ben coeso nei contenuti. Un esordio aiutato indubbiamente da una più che buona produzione capace di mettere in risalto la capacità indiscussa di questa band nel coinvolgere ininterrottamente l’ascoltatore di fronte ad un thrash metal suonato, senza mezzi termini, a regola d’arte.