Runaway Totem «Creators» (2023)

Runaway Totem «Creators» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
04.01.2025

Band:
Runaway Totem

Titolo:
Creators

Nazione:
Italia

Formazione:
- Roberto Gottardi :: All concept;
- Simone Caruso
- Andrea Facchini
- Maurizio Poli
- Sophya Baccini
- Martin Grice
- David Jackson
- Nik Turner
- Emanuela Vedana

Genere:
Cosmic Prog

Durata:
48' 0"

Formato:
Vinile 12"

Data di Uscita:
16.12.2023

Etichetta:
Black Widow Records

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
Mazzarella Press Office

Recensione

Il misticismo spaziale del polistrumentista Roberto Gottardi sbarca oggi nel pianeta “Creators”, terra che rappresenta il prosieguo della precedente esperienza avuta con l’album “Multiversal Matter” ed oggi coadiuvato in questo nuovo concetp dalla Intergalactic Totem Arkestra composta da unici strumentisti che rendono l’opera unica nel risultato. Le otto tracce di questo disco esclusivamente strumentale, diviso in due parti tra “ Cosmic” e “Red Star” ed il cui genere rientra nel Cosmic Prog Rock rappresentano un viaggio il cui obiettivo finale è quello di fare rientro nel pianeta terra a seguito di un viaggio intergalattico accorso nell’infinito universo; per rendere quindi unico il viaggio le sezioni ritmiche rese dal polistrumentista vedono l’intervento anche di synth, flauti, sax e corali tutti al femminile. Ogni traccia, a cominciare da “Creator” rappresenta uno step fondamentale del concept, come una serie di capitoli che scorrono durante la lettura di un libro avvincente di pura fantascienza e, a cominciare con “Viators” si fa riferimento a razze aliene che intraprendono un viaggio intergalattico per arrivare ad approdare sulla terra; si continua poi con “Advent Deus” che in sostanza rappresenta l’arrivo di queste forme aliene. Queste forme che non sono di materia terrestre ma vibrano a frequenze più alte sono viste come fossero degli Dei; si prosegue poi con “Betelgeuse” è la musica aliena portata dalla Stella di Betelgeuse e si giunge, sempre sulla prima parte con “Lemuria” che rappresenta un luogo definito dimenticato. Le popolazioni della Lemuria sono antiche e tecnologicamente avanzate e la musica ricorda quei giorni. Nella seconda parte del disco, con le quattro tracce di “Red Star”, l’orchestrazione prende vieppiù maggiore intensità con andature sempre moderate ma quasi danzanti nell’essenza con cui sono state egregiamente concepite dall’autore e degli altri strumentisti. Si parte quindi con “The Gate of Orion” è l’arrivo di altri viaggiatori alieni che partono da Orione. Aprendo così i portali entrano nel nostro mondo; su “Remembering Betelgeuse” vi è invece il ricordo alieno della musica portata dalla stella di Betelgeuse. Si prosegue con “The Spiral” che rappresenta la volontà di manipolazione geneticamente gli alieni su le popolazioni terrestri, per farne uno schiavo. Ma un’altra razza aliena, pro vita si interpone alle mire dei primi e riesce a creare l’uomo divino, distruggendo il piano precedente; si giunge infine a “Universal Union” in cui l’uomo nuovo è collegato all’essenza primordiale. Quest’uomo nuovo entra in una dimensione da cui era partito. Un viaggio che conquista i cuori ma allo stesso tempo apre la mente di fronte all’esistenza di vite e mondi paralleli al nostro in cui, probabilmente, regnano solamente prosperità, serenità, amore e benessere come lasciato musicalmente intendere dall’autore.