Apocalypse «Pandaemonium» (2024)

Apocalypse «Pandaemonium» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
05.01.2025

 

Visualizzazioni:
93

 

Band:
Apocalypse
[MetalWave] Invia una email a Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Apocalypse [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Apocalypse

 

Titolo:
Pandaemonium

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- All music,concept :: Erymanthon;

 

Genere:
Extreme Metal

 

Durata:
34' 0"

 

Formato:
Promo CD

 

Data di Uscita:
15.11.2024

 

Etichetta:
Broken Bones Promotion
[MetalWave] Invia una email a Broken Bones Promotion [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Broken Bones Promotion [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Broken Bones Promotion

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Apocalypse, one man band torinese di Erymanthon Seth frontman dei Feralia, rilascia “Pandaemonium” sesta uscita discografica del progetto ispirato maggiormente ai Bathory sia sotto il profilo promozionale che in quello dei contenuti. Non a caso, le nove tracce del disco, fatta eccezione per la lunga traccia d’apertura tutta disposta con un oscuro e tetro organo, è strutturata con un insieme misto tra pagan, thrash e black metal vecchio stampo e degno della scuola del capostipite Quorthon, autore di una delle band più conosciute nell’ambito del metal di matrice estrema. Il lavoro in sostanza rappresenta il prosieguo della precedente esperienza vissuta con il disco “Retaliation” ma con la differenza di distaccarsi un po’ rispetto al passato, dalla troppo similitudine alla band di Stoccolma per indirizzarsi verso orizzonti musicali diversi. Le tracce di “Pandaemonium” tendono ad inserire nel loro interno momenti sempre abbastanza melodici oltre che contesti anche di matrice più neoclassica tra lead virtuosi e, in qualche caso, assetti ritmici più heavy; quindi brani come “Witchunt”, forse una delle migliori del platter, per la sua modernità e richiami neoclassici, la forse poco originale “Pit Of Oblivion” nuovamente troppo ispirata alla band di Stoccolma, o ancora “The Well Of Deception” un po’ horror in apertura quasi a richiamare il film l’esorcista e dal quinto minuto a ricordare un motivo già sentito in casa Dream Theater, danno l’idea che c’è di tutto in questo disco, forse sin troppo, al punto da convincere sino ad un certo punto stante, la più volte richiamata presenza ispiratrice dei Bathory. L’autore ha estro ma forse se si distaccasse appena un po’ di più dalle proprie fonti di ispirazione potrebbe creare qualcosa di originale, stante il proprio indiscusso talento.

Track by Track
  1. Praeludium in D Minor S.V.
  2. Hanged, Drawn and Quartered 65
  3. Witchhunt 70
  4. Pit of Oblivion 55
  5. The Well of Deception 60
  6. Broken Illusion 60
  7. Son of Fire 55
  8. Pandaemonium 55
  9. Finale 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 05.01.2025. Articolo letto 93 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.