Auge «Spazi Vettoriali» (2025)

Auge «Spazi Vettoriali» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
19.03.2025

 

Visualizzazioni:
73

 

Band:
Auge
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Titolo:
Spazi Vettoriali

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- Sara Vettori :: Bass;
- Matteo Montuschi :: Guitar;
- Mauro Purgatorio :: Vocals;
- Riccardo Cardazzo :: Drums;

 

Genere:
Rock Alternative / New Wave

 

Durata:
34' 0"

 

Formato:
Vinile 12"

 

Data di Uscita:
2025

 

Etichetta:
Vrec Music Label
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Davvero Comunicazione
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Recensione

I fiorentini Auge, rilasciano il secondo disco della propria carriera musicale intitolato “Spazi Vettoriali” il cui genere è di difficile collocazione tra Rock, New Wave, Post Rock e Alternative, generi questi particolarmente cari alla band attraverso i quali la stessa è riuscita ad estrapolare un qualcosa di particolare soprattutto per quanto attiene al sentore melodico, al clean e alle andature. Partendo dal songwriting che pare essere più maturo rispetto al debutto, il quartetto si dimostra lodevole e all’altezza della situazione; i brani rilasciati infatti incentrano il proprio potenziale non soltanto nella struttura sonora ma in particolare nei testi le cui tracce lasciano spazio a meditazioni se attentamente e ripetutamente ascoltate. Dopo “Icaro”, brano d’apertura con cui la band definisce il proprio credo attraverso melodie e ritmiche piuttosto oscure e felpate è la volta di “Io Ero Lì” traccia questa che si dispone in maniera sinergica e che vede anche il ricorso all’elettronica nella parte conclusiva; forte il ritornello di “Firenze” a cui la band attribuisce l’uccisione del genere new wave…motivo questo ripetuto quasi ad oltranza anche per l’applicazione di un mid tempo appena più incisivo. D ricordare ancora “Maestrale”, un brano che viene fuori dopo un paio di ascolti e “Gravità”, molto lento e pacato incentrato più che altro sul senso delle parole cantate che sul resto; l’ascolto prosegue poi con “La Teoria” brano questo multifunzionale per il ricorso all’insieme degli stili più cari alla band. Il regime più dark wave compare con “Perdersi” traccia nuovamente pregna di sentore più denso ed oscuro che ci conduce alla conclusiva “Universi”, traccia più lunga del platter e forte di un insieme di emozioni che lasciano sorvolare ogni immaginaria e soggettiva emozione a seconda dell’effetto captato. Un disco ben riuscito, non troppo dinamico forse, ma indubbiamente che lascia il segno e conduce a molteplici riflessioni con immancabili emozioni.

Track by Track
  1. Icaro 75
  2. Ero Li' 75
  3. Firenze 80
  4. Lei 75
  5. Maestrale 70
  6. Gravita' 75
  7. La Teoria 75
  8. Ognissanti 80
  9. Perdersi 80
  10. Universi 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
77

 

Recensione di Wolverine » pubblicata il 19.03.2025. Articolo letto 73 volte.

 

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