Hour of Penance «Disturbance» (2003)

Hour Of Penance «Disturbance» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Alcio »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
4195

 

Band:
Hour of Penance
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Titolo:
Disturbance

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Mike - Voce/Basso
Enrico - Chitarra
Francesco - Chitarra
Mauro - Batteria

 

Genere:

 

Durata:
39' 10"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2003

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I romani HOP sono attivi dal 1999, prima come cover band di gruppi death/black, iniziano la produzione di brani di propria fattura l'anno successivo.
I soliti aggiustamenti di line-up, e la trafila di demo e split portano i nostri alla firma di un contratto con la attivissima Xtreem Music di Madrid.
I ragazzi hanno suonato molto in giro (sia in Italia che all'estero), tant'è che hanno partecipato anche all'edizione 2002 del Gothenburg Deathfest insieme ad Iniquity, DeepRed, Impure, Insision, e molti altri.
Andiamo quindi ad ascoltare questo "Disturbance" che si profila essere come pane per i denti (maciullati dal pogo) di ogni death-metaller che si rispetti.

Apre il CD una breve intro strumentale ed atmosferica, che lascia subito spazio a "Rise and Oppress": una song che da' l'impressione di avere ricevuto una legnata sulle gengive.
Un brutalissimo up-tempo musicalmente vicino ai Deicide di "Legion", ma con la voce più in stile Cannibal Corpse (periodo Corpsegrinder). Buona tecnica individuale, tempi forsennati e tutti i crismi del genere, comprensivo di assoli dalle sonorità stiracchiate.
La successive "Mystification ..." presenta sempre il solito incedere da tritacarne, ma la song presenta inflessioni più marcatamente Cannibal Corpse.
Segue quindi a ruota, senza il benché minimo tempo per ri-fiatare, "From Hate to ..." il cui riff introduttivo si attesta su di un mezzo tempo veloce di cassa e lavorato dalle chitarre come fosse "Dawn of the Angry" dei Morbid Angel, ma uno stop-and-go ci riporta alle atmosfere più care alla band, quelle di una sorta di fucina per riff di metallo pesantissimo.
"Inhaling Disbelief" si apre con un riff tiratissimo in pieno stile Corpse. Non credo che il buon drummer Mauro lasci il grind per più di 10 secondi consecutivi. Un bel tour de force.
"N.E.M.A." è forse l'episodio più "medidato" del disco, in quanto presenta un paio di sezioni rallentate, con un riff stoppatissi.... ma non vi preoccupate: il resto del brano è comunque degno delle tracce precedenti.
Si torna a martellare l'ascoltatore sin dalle prime note con "Spires". Un brano che non aggiunge niente a quanto detto in precedenza. Un buon esempio di brutal in stile americano!
Altro giro altra corsa, sembrano dire i capitolini. I quali infatti sparano nelle orecchie la velcissima "Soul Addicted", dai chiari rimandi degli onnipresenti Cannibal Corpse, soprattutto per alcune soluzioni negliu arrangiamenti.
Stesso discorso anche per la penultima song "Dawn of Cerberus", che inframezza delle lunghe sezioni tiratissime con rullate sincopate di batteria.
Sembra distaccarsi (ompositivamente) dal resto del materiale, la conclusiva "Blood Tribute" che si apre con un soffuso arpeggio di basso, che introduce un riffone dall'incedere ora doom ora brutal! Anche la successiva strofa è caratterizzata da un vero e proprio alternarsi di ritmi all'interno dello stesso, intricatissimo, riff. Il lavoro del riffing ricorda i Cannibal Corpse, ma gli arrangiamenti quelli di certi Morbid Angel. Tra le due influenze, è la prima a prendere il sopravvento nel proseguio della song, almeno fino ad un ulteriore stacco doomy che ci conduce fino alla fine.

Gli HOP sono una band superiore alla media, per qualità esecutive e amalgama di gruppo, e nel disco appena terminato, tutto questo si può facilmente ascoltare.
Trovo inutile consigliarlo SOLO ed ESCLUSIVAMENTE agli aficionados del genere, perché credo da quanto detto si possa evincere che nei quaranta minuti scarsi che lo compongono non si trovano soluzioni di continuità alla pura violenza sonora.
Questo è il punto di forza del combo capitolino, ma anche un pò il loro limite: i nostri non nascondono, infatti, il loro sviscerato amore per le band cardine del movimento death metal americano (Cannibal Corpse e Deicide su tutti), ma a mio modesto parere dovrebbero provare ad osare di più!
Reputo infatti che l'ottimo "Disturbance" sia un pò carente in originalità, e per quanto so di mio che non sia molto facile essere innovativi all'interno di un certo genere, è innegabile come i brani migliori risultino quelli che mescolano altre influenze nel sound della band.
Ad ogni modo sto parlando (e ci tengo a ribadirlo) di un disco che svariate brutal band italiane sognerebbero solamente di fare... ed è per questo che mi preme dare un mio personale consiglio ad una band che so che potrà fare ancora meglio!

Track by Track
  1. Der Zorn Gottes (intro) 70
  2. Rise And Oppress 70
  3. Mystification As Law 70
  4. From Hate To Suffering 75
  5. Inhaling Disbelief 70
  6. N.E.M.A. 70
  7. Spires 70
  8. Soul Addicted 70
  9. Dawn Of Cerberus 70
  10. Blood Tribute 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

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