Destination's Calling «Invisible Walls» (2008)

Destination's Calling «Invisible Walls» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Maglor »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
817

 

Band:
Destination's Calling
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Destination's Calling

 

Titolo:
Invisible Walls

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Christian Grater: Vocals/Guitar
Markus Goller: Guitar/Backing Vocals
Steffen Singler: Bass
Christian Frank: Drums

 

Genere:

 

Durata:
45' 47"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Destination’s Calling sono una band tedesca che suona quel power-prog, molto power con un filo di prog, che è diventato arci-famoso nella seconda metà degli anni ’90 e che rappresentava un po’ il genere che tutte le band sembravano voler suonare in quegli anni. Oggi come sappiamo il trend è cambiato e come spesso accade un genere che ha saturato il mercato e si è mostrato in tutte le sue declinazioni, spesso anche ripetendosi più volte, dopo aver raggiunto il suo apice ha la sciato spazio ad altre varianti.
Pur essendo al primo full lenght i nostri non sono certo dei principianti, si sono infatti formati nel ‘99 ed hanno pubblicato un demo e tre promo, oltre ad aver svolto una notevole attività live; e naturalmente questa esperienza si sente tutta nelle 11 tracce che compongono il qui presente “Invisibile Walls”.
Il disco è formalmente senza pecche: registrazione, missaggio, mastering e artwork si attestano tutti su buoni livelli professionali. I musicisti poi sono bene preparati e sicuri dei propri mezzi, regalando prestazioni e arrangiamenti molto curati, così come sono molto curate anche le parti vocali principalmente ad opera del chitarrista Christian Grater, il quale ha una voce pulita e agile che ricorda un po’ Kotipelto, senza però la sua grande estensione. Infatti il singer dei Destination’s Calling preferisce giocare su toni medi e medio alti, senza strafare ma facendosi forte comunque una buona interpretazione.
Il songwriting. Beh, i nostri suonano un genere in cui si è detto un po’ tutto e che vede in Stratovarius, Gamma Ray, Ed-Guy e Freedom Call alcuni dei capi fila più noti, preferendo però in genere mantenersi su metronomie medie che privilegiano melodie e atmosfere, senza lanciarsi in quelle cavalcate speed che spesso contraddistinguono le succitate band.. Niente rivoluzioni quindi, ma i Destination’s Calling riescono a sfuggire alla trappola del “già sentito” grazie a buone capacità composistive e ad un eccellente gusto per la melodia, sempre coinvolgente sia nei pezzi più lanciati, come in “Trapped in Silence”, nelle ballate malinconiche (“Bleeding Again”) ed anche quando viene giocata la carta della suite dalle tinte epicheggianti, come nel caso della title track. I buoni arrangiamenti fanno poi sì che la band riesca a piazzare sempre quel particolare, quel guizzo che se magari ai primi ascolti sfugge, rende poi il disco più interessante, e quindi longevo con il passare del tempo.
Sarebbe facile catalogare i Destination’s Calling solo come “un’altra power band”, ma questo non renderebbe giustizia alle qualità mostrate dai quattro tedeschi; qualità che comprendono oltre alla coerenza che li porta a suonare un genere oramai fuori moda, anche indubbie potenzialità qui già in buona parte espresse in un lavoro che lascia intravedere ulteriori capacità di crescita. Qualche passaggio sottotono infatti non manca (la doppietta “Sentenced” “Turning Away” è emblematica a tal proposito), ma ciò non compromette il buon lavoro contenuto in quest’opera prima, consigliata a tutti gli amanti del genere, tanto più che oramai i succitati capi fila sembrano essere sempre più bolliti oppure diretti verso altri lidi musicali.

Track by Track
  1. Intro 70
  2. Fallen From Grace 70
  3. Sinthetic 75
  4. Trapped in Silence 80
  5. Bleeding Again 80
  6. Prolog 70
  7. Invisible Walls 80
  8. Disconnected 75
  9. Sentenced 65
  10. Turning Away 65
  11. Destination's Calling 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Maglor » pubblicata il --. Articolo letto 817 volte.

 

Articoli Correlati

News
  • Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Recensioni
    Errore nella Query