Vitriol «Vitriol» (2009)

Vitriol «Vitriol» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
2266

 

Band:
Vitriol
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Titolo:
Vitriol

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Gianluca Pappalardo :: Vocals
Alessandro Sanfilippo :: Guitar
Francesco Lombardo :: Bass + Background Vocals
Pierangelo Carvello :: Keyboards
Michele Panepinto :: Drums + Background Vocals

 

Genere:

 

Durata:
39' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Avete presenti quegli album che proprio non vi aspettereste mai ? Ecco. Questo è proprio il caso di affermare con assoluta certezza “ho proprio avuto un colpo di fortuna!”. E ce l'ho avuto davvero.
Prima di oggi ero convinto che “Vitriol“ fosse solo l'emblematico acronimo di “Visita Interiora Terræ Rectificando Invenies Occultam Lapidem” direttamente collegato al pensiero filosofico della vecchia alchimina di secoli fa e invece è anche il nome di uno splendido gruppo Progressive Metal italiano in toto!
A volte anche qui in Italia, quindi, accadono dei piccoli miracoli musicali degni di fama e gloria in tutto il globo! Non che ci creda molto nei VERI talenti nella penisola ma questo è proprio il caso di dire che farei meglio a ricredermi alle volte.
Naturale che piccole tracce di Dream Theater qua e là compaiono..ma è un fattore quasi ovvio dato che la famosa band americana si è mangiata la stragrande maggioranza della torta delle possibili composizioni in fatto di Prog Metal, almeno secondo me quindi, per suonare nuovi pezzi del genere bisogna passare a tratti su ciò che già stato scritto, senza eccedere.

I Vitriol hanno sì preso in prestito qualcosa dei DT (specie durante gli assoli di synth in cui l'ottimo Jordan Rudess senza dubbio approverebbe le soluzioni e i giochini pazzerelli del tastierista) ma non sconfinano nel “già sentito” nemmeno una volta. E appunto nemmeno una volta mi è parso di aver già sentito un riff, un virtuosismo in particolare. Niente di niente, solo piccole e sporadiche auree.
Le tracce sono sei e il minutaggio arriva ai 40 minuti scarsi, ciò significa che dovete aspettarvi canzoni piuttosto lunghe e articolate secondo schemi degni dei migliori gruppi Prog moderni.
Le liriche abbracciano molto la filosofia e, per mezzo di un concept, la band affronta temi come la ricerca interiore di ognuno di noi.
Il tutto funziona alla grande e ora, se volete scusarmi, torno ad ascoltare un'altra volta questo capolavoro. A presto!

Track by Track
  1. Whisper 75
  2. My Journey 85
  3. Never Again 75
  4. Butterflies 85
  5. Devoured 90
  6. The Discent 90
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
83

 

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