Spanking Hour «Promo 2009» (2009)

Spanking Hour «Promo 2009» | MetalWave.it Recensioni Autore:
darklot »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1949

 

Band:
Spanking Hour
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Titolo:
Promo 2009

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Franco :: Vocals
John :: Guitars
Quinta :: Bass
Gio :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
15' 53"

 

Formato:
Promo CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Pronti ad aprire i vostri padiglioni auricolari ad un po' di sano metallo grezzo e un po' cafone? Bene, allora mettete nel vostro stereo gli Spanking Hour, alzate a palla il volume a gustatevi il tutto come meglio credete. Il dischetto che ho tra le mani è pregno di sudore e di lavoro svolto in sala prove che lo rende carico di groove e di pezzi realmente ben concepiti che vanno a pescare da quella parte più attenta alle “cadenze” che solo il thrash propostoci dai mai troppo compianti Pantera ha saputo regalarci. Pezzi pieni di carica, quindi, per i nostrani Spanking Hour che riescono a sfornare un bel promo in grado di regalare atmosfere piuttosto sferraglianti ma non disdegnando un ottimo gusto per la melodia e per momenti più rilassati; uno dei punti di riferimento di questi quattro ragazzi restano sicuramente i Pantera ma vi si possono scorgere anche molti punti di contatto con i Black Label Society del biondo Zakk Wylde. Loro annoverano tra le proprie influenze anche gruppi come Machine Head, ma nel promo che mi trovo a recensire non riesco a scorgere nulla che me li ricordi; forse qui e lì qualche spruzzatina di hard-core che potrebbe far pensare ai Machine Head di The More Things Change, anche se, ripeto, è un paragone che personalmente risulta una forzatura.
Particolare menzione merita la voce di Franco, graffiante e potente ma soprattutto, nonostante al primo ascolto possa sembrare il contrario, particolarmente versatile in modo da potersi adattare ai vari cambi di mood presenti all'interno del disco. Una voce profonda e roca che si pone a metà tra quella Phil Anselmo e Zakk Wylde, ma non monocorde presentando diversi cambi di registro.
Un paluso a questi ragazzi che, pur non inventando nulla di nuovo, riescono a confezionare un dischetto di tutto rispetto che sicuramente farà la felicità di coloro che hanno una certa predilezione per le sonorità dei gruppi su citati ma credo che possano riuscire ad interessare anche ad altri poiché la proposta, pur essendo classificabile già dal primo ascolto, comunque sa farsi strada nella mente dell'ascoltatore a causa del suo groove molto potente e soprattutto per la sua semplicità. Parto Thrash 'n' Roll davvero dinamitico e carico di forti gradazioni alcoliche che riempiono l'atmosfera di quei fumi che garantiscono la scioltezza necessaria per predisporsi all'ascolto di un platter come questo: meritano più di una possibilità, offritegliela e soprattutto cerchiamo di ricordarci che in qualche modo siamo noi il termometro del mercato e se non siamo noi i primi a supportare i nostri gruppi; di cui l'underground è pieno, facendo una necessaria scrematura; nessuno si accorgerà di loro e resteranno per sempre chiusi nella saletta oppure a fare le solite quattro serate nella propria città senza riuscire ad avere alcuna opportunità di uscire fuori dal ghetto.

Track by Track
  1. Device 70
  2. Consequences 75
  3. Forgive Me 70
  4. The Pain Becomes My Treasure 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

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