Eloa Vadaath «A Bare Reminiscence of Infected Wonderlands» (2010)

Eloa Vadaath «A Bare Reminiscence Of Infected Wonderlands» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Crash »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Eloa Vadaath

Titolo:
A Bare Reminiscence of Infected Wonderlands

Nazione:
Italia

Formazione:
Marco Paltanin - Chitarra, Voce, Sitar, Tabla
Nicolò Cavallaro - Basso, Cori
Mirko Cirelli - Batteria
Riccardo Paltanin - Violino, Tastiere, Voce

Genere:

Durata:
53' 11"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2010

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

E' una fortuna che band come queste calchino il suolo o perlomeno il sottobosco musicale del nostro Paese. Sapere che esistono ancora sperimentatori di questo calibro, eredi spirituali di tutti gli Stratos e i De Andrè, che magari potrebbero dare un bello scossone a questa sonnecchiante scena italica.
Questi nostrani Eloa Vadaath spaccano sul serio, proponendo un interessante ed eclettico metal d'avanguardia, che risente delle influenze dei maestri Arcturus in certe escursioni black, ma questo paragone è da prendersi con le pinze: i veneti hanno creato uno stile estremamente personale, con influenze Death e progressive in un'accezione completa, dal momento che sono chiamati in causa i grandi maestri del passato (il violino della title track ricorda addirittura la PFM) e si spingono molto più in là esplodendo in un florilegio di tecnica, dissonanze e fraseggi assurdi ('Uncontaminated'). Ma non bisogna trascurare il lato orchestrale e sinfonico dei ragazzi (la bellissima 'Coalescence Part 2' e soprattutto la teatrale 'Elysian Fields').
Sarebbe inutile continuare a stendere le lodi a questi ragazzi, diciamo che dovete sentirvi obbligati a dargli un'attenta ascoltata.