Sententia Mortis «Mother Earthquake» (2010)

Sententia Mortis ĞMother Earthquakeğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1219

 

Band:
Sententia Mortis
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Titolo:
Mother Earthquake

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Groeber :: Bass
Mauron :: Vocals
Demon :: Guitars, Keyboards

 

Genere:

 

Durata:
43' 31"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il debutto discografico dei modenesi Sententia Mortis, questo “Mother Earthquake”, è un vero e proprio sorso di acqua fresca. Per fortuna ci sta ancora gente capace di suonare non in maniera pateticamente stereotipata questo sottogenere del black metal ormai quasi estinto, e sopravvivente più che altro in alcuni gruppi come appunto i SM che però, va detto, raramente vanno oltre il rango di “disco carino ma che resta di nicchia”.
Con questo “Mother earthquake”, fortunatamente, i SM possono ambire a qualcosa di più della condizione di cui sopra. La forza di questo disco è fondamentalmente quella di rispettare alla grande i canoni del Black sinfonico degli anni ’90 (che non è poco), e allora chi vorrà addentrarsi in questo disco potrà gioire all’ascolto di un trio di canzoni iniziali (intro esclusa ovviamente) riuscito, e ad una title track praticamente perfetta, dove mi conquista un utilizzo degli archi molto disarmonico e quasi inedito, col brano molto veloce, e che prosegue in uno stile alla Anorexia Nervosa per poi planare alla fine con uno stile molto alla Rotting Christ. Altrove, come nell’ottima “Beyond the breath” sono gli archi minacciosi alla Dimmu Borgir degli anni ’90 a farsi sentire, quelli che non soffocavano gli altri strumenti con delle orchestrazioni esagerate. Molto buona anche “Proelium”, con un tocco macabro di tastiera in stile primi Emperor ma con degli interessanti riffs più thrash-oriented, mentre curiosa è la parte finale del cd, che mostra un tocco molto più gothic, come “Solitude in middle winter” che addirittura mutua qualcosa dei Tristania di “Widow’s glass”, e con il tastierista che si scatena e la fa da padrone ancora più di quanto non avesse fatto durante tutto l’album, strappando applausi.
Insomma: tirando le somme, se questo cd fosse uscito prima del 2003, gli avrei dato una sufficienza in quanto avrebbe rappresentato un cd come altri di black metal sinfonico. Attualmente alzo il voto ai Sententia Mortis perché sinceramente sono uno dei pochi gruppi che suona questo genere come si deve: evita di essere un trito clone dei Cradle of Filth o di qualche altro mito tramontato, evita improbabili travestimenti di dubbio gusto e ancor più dubbia originalità, non cade nella trappola “solo chitarre nelle parti veloci, più che altro tastiere nelle parti lente” in cui sono caduti molti gruppi black anche famosi, bilancia i riff di chitarra (finalmente si risente un chitarrista che non si limita a seguire le tastiere o viceversa!) con le orchestrazioni di tastiera, e soprattutto è molto più cupo di altri discacci di bands più famose.
Non comprate il nuovo disco di Vesania, Graveworm, Therion, Theatre des Vampires o Nightwish: comprate questo cd. E supportateli che se lo meritano.

Track by Track
  1. Incipit 70
  2. The reaper of mortal souls 85
  3. Beyond the breath 85
  4. Proelium 85
  5. Oracle's decline 75
  6. Mother Earthquake 90
  7. And then Death 75
  8. Solitude in middle winter 85
  9. Light bringer glory 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
79

 

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