Blind Horizon «The Parallax Theory» (2010)

Blind Horizon «The Parallax Theory» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2229

 

Band:
Blind Horizon
[MetalWave] Invia una email a Blind Horizon [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Blind Horizon [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Blind Horizon

 

Titolo:
The Parallax Theory

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alex Di Clemente – Voice
Luca Fois – Guitars
Ambra De Agostini – Guitars
Federico Ferranti – Bass
Marco Scafidi – Drums

 

Genere:

 

Durata:
58' 43"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Blind Horizon sono una band romana Progressive Deth metal promossa dalla Spider Rock Promotion, agenzia che ha ormai abituato gli "addetti ai lavori" a presentare lavori veramente molto interessanti. Anche questa volta non si sono smentiti, infatti l'album proposto "The Parallax Theory" si dimostra già dai primi pezzi, un mix di death metal in varie sfumature molto sperimentale che si merita l'appellativo di Progressive, termine di cui oggi se ne abusa a mio avviso per catalogare tentativi più o meno validi di dimostrare le capacità tecniche dei vari musicisti di turno messi insieme in una band; questo non è ovviamente il caso, visto che l'uso perfetto che i ragazzi fanno di cambio tempi spesso e volentieri dispari, mix armonici e melodici insieme ad un'ottima tecnica esecutiva, fanno di questo album uno dei più interessanti lavori che abbia mai sentito provenire dal underground musicale italiano. Non mancano comunque momenti in cui emergono le caratteristiche prettamente "in your face" della band che riesce a passare agilmente da sezioni molto melodiche e quasi atmosferiche, a ritmiche piene di energia e impatto.

Un'analisi del CD in esame è molto complessa: le strutture dei singoli brani non hanno praticamente nessun punto in comune, perciò durante l'ascolto, abbastanza lungo del lavoro, non si ricade mai in qualcosa di già risentito: ovviamente in un genere come questo, la qualità audio è una caratteristica importantissima, elemento che ha fortemente penalizzato gruppi in altre recensioni, ma qui l'ottimo sound curato alla perfezione, garantisce un rendimento della band di altissimo livello: sia le ritmiche che le parti lead sono piene di carattere, la batteria sempre nitida e ben scandita, così come la voce, l'elemento che ho preferito in tutto il lavoro, riesce a divincolarsi in maniera perfetta tra interpretazioni dallo scream al growl, il tutto riproposto sempre in standard di qualità audio altissimi. Non vi è proprio nessun errore di produzioni o imperfezione e questo non può far altro che aumentare il giudizio complessivo.

Che altro aggiungere; ormai non rimango più stupito dai livelli raggiunti dalle band italiane, quello che veramente mi stupisce è di quanto il nostro pubblico fatichi a trovare interessante qualcosa di "fatto in casa"nonostante non abbia assolutamente nulla da invidiare a gruppi più conosciuti di livello internazionale.

Track by Track
  1. Sex On The Phone 75
  2. I Am Your God 75
  3. Trip For You 80
  4. I Deify You 70
  5. Parallax 80
  6. White Echoes 75
  7. All Souls' Song 75
  8. Shadowman 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
77

 

Recensione di Dust » pubblicata il --. Articolo letto 2229 volte.

 

Articoli Correlati

News
Live Reports
Concerti