The Sun of Weakness «At the Edge of Shine» (2004)

The Sun Of  Weakness «At The Edge Of Shine» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Heresy »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
868

 

Band:
The Sun of Weakness
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di The Sun of  Weakness

 

Titolo:
At the Edge of Shine

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessandro - voce
Alessio - chitarra
Flavio - batteria e produzione
Fabio - tastiere
Patrizio - basso

 

Genere:

 

Durata:
29' 0"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2004

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ecco finalmente tra le mie mani l'atteso secondo demo dei laziali The sun of weakness, fresco di stampa dopo il precedente demo di debutto omonimo uscito nel 2003. Rispetto a quest'ultimo, che era essenzialmente tutto acustico, il nuovo "At the edge of shine" ci propone - se così si può dire - qualcosa di più "pesante", con batteria e chitarre distorte che erano praticamente assenti nel primo lavoro.
L'artwork è opera di Metaphobia ed è molto bello, soprattutto rende subito l'idea di quella che poi è la proposta musicale dell'album, con un ragazzo disperato su un letto di fronte a un'immagine di donna bellissima ma indifferente. Anche la confezione è molto curata, soprattutto contando che si tratta di un demo.
Dopo non so quanti ascolti penso che come influenze si possano nominare gli Anathema, i Novembre e forse anche qualcosina di Katatonia e Paradise Lost, ma comunque i nostri non si riducono al plagio spudorato come purtroppo spesso accade, anzi, le cinque tracce qui presenti riescono ad essere piuttosto personali. In ogni caso il "mood" generale del disco non cambia di una virgola rispetto al demo precedente, è sempre dolcemente malinconico, e i testi, ad opera di Alessandro, sono di vena molto intimista e personale, come si intuisce già dai titoli dei pezzi (perciò dei testi preferisco non parlare oltre perché è meglio che ognuno li scopra da solo).
Il suono delle chitarre riempie abbastanza nelle parti ritmiche, gli assoli invece sono semplici ma melodici e ben inseriti nei vari pezzi, ma comunque spesso la struttura dei brani è basata sulle tastiere (synth in "Where the shine...") e sul piano: ottima scelta sicuramente data la bravura di Fabio ai tasti d'avorio. La produzione a quanto ho capito è "casalinga" (registrato al "Weakness studio"... non saprei...), ma comunque consente di sentire bene tutti gli strumenti e i cinque riescono ad arrangiare bene i brani, soprattutto tenendo conto del fatto che il gruppo è di formazione relativamente recente. Brani che si attestano tutti su un buon livello qualitativo, forse solo l'ultima "A last kiss" è un po' più "debole" delle altre; "Behind my sense" (che tra l'altro è anche scaricabile dal sito quindi magari dateci un ascolto!) ha un ritornello che si ricorda sin dal primo ascolto, ma come ho detto non mi sento di scegliere un pezzo come il più rappresentativo del disco. La voce è sempre pulita e sinceramente non si sente la mancanza del growl, visto che si adatta perfettamente a ogni momento dell'album!
Insomma, il tipico disco che si ascolta al meglio con le cuffie, di notte da soli, e un notevole passo avanti rispetto al primo demo (che tra l'altro ho riascoltato parecchio in questi giorni). Certamente si è riusciti a non far restare l'ascoltatore indifferente a questa mezz'ora di musica, e questo davvero non è poco! Contattateli!

Track by Track
  1. Incoherent conscience 90
  2. Behind my sense 90
  3. Where the shine... 90
  4. Bright sorrow 90
  5. A last kiss 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
86

 

Recensione di Heresy » pubblicata il --. Articolo letto 868 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti