Moonreich «Loi Martiale» (2011)

Moonreich «Loi Martiale» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2012

 

Band:
Moonreich
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Titolo:
Loi Martiale

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
Pzf - Vocals
Weddir - Guitar
S. - Guitar
Odarec - Drums

 

Genere:

 

Durata:
57' 19"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Io continuo ad essere un po’ perplesso su questo cd, nonostante lo abbia ascoltato per 3 volte. Sì perché mi è capitato più di una volta, durante l’ascolto di questo “Loi Martiale” dei francesi Moonreich, di distrarmi a tratti dalla musica della band (mi capita molto raramente), imponendomi l’obbligo morale di riascoltarlo. Il fatto è che in poche parole questo gruppo ha sfornato un cd carino ma non imprescindibile, e ha un songwriting con alcuni pregi ma anche vistosi difetti. Anzitutto, scordiamoci i Dissection citati nella biografia del gruppo giacché i riff non sono assolutamente in quello stile, e anche gli Emperor non c’entrano niente. Lo stile dei Moonreich prende diversi stili disseminati in tutto il disco, come il debole per le parti lente nel brano di apertura, influenze alla Marduk/Dark Funeral nella terza canzone, parti melodiche nella quarta, e stacchi marziali di batteria che sembrerebbero essere la caratteristica di questo gruppo.
Ma le influenze non sono chissà quanto amalgamate tra di loro. Ecco cosa zavorra questo gruppo. Pochi sono i cambi di tempo veramente convincenti per questa band, che sembrerebbe aver voluto mettere troppe influenze e stili nella loro musica, come se per fare un buon piatto bastasse semplicemente riempirlo di spezie dal sapore diverso. E il risultato è in effetti molto altalenante: si passa infatti dai due riuscitissimi episodi di “Les psaumes d’iscariote”, dove la band calibra alla perfezione tempi veloci e tempi lenti, a brani come il primo che sembrano mostrare una passione per tempi lenti e un feeling grigio e triste anche se comunque rabbioso, o il quarto, più melodico. Il problema è che quasi tutti gli altri brani non convincono granché: hanno dei bei riffs ma troppe influenze e troppi stacchi non ben calibrati, e alla fine i brani più che appassionare disorientano e basta, come nella title track, oppure perdono di efficacia perché sembra quasi che il gruppo debba cambiare atmosfera per forza, come nella terza canzone che parte bella sparata alla Marduk per poi affossarsi su altre influenze che guastano non poco il feeling del brano. La seconda parte del disco presenta molti punti deboli, e il bel finale di “L’aube de cristal” non basta a controbilanciare il relativo torpore generato dalla settima e nona traccia. Alla fine, il problema di questo disco, alla fine dell’ascolto, è che non si sa di preciso su quali binari si muovono i Moonreich appunto per via dei problemi detti sopra (cambi di tempo poco efficaci, troppe influenze), e non si capisce dove vuole andare a parare il songwriting loro. Secondo me questo gruppo non ha ancora le carte in regola per fare un full length.
In conclusione, il giudizio finale rispecchia una band che non è male, ma il cui cd è ben lungi dall’essere qualcosa di fondamentale. Se volete acquistare questo cd fate pure, ma secondo me sul mercato, anche quello underground, c’è di meglio.

Track by Track
  1. Le regard du pendu 70
  2. Les psaumes d'Iscariote Livre I Le pardon du pendu 75
  3. Du sang sur les mains 60
  4. En mon ame et conscience 60
  5. Le réveil du pendu 60
  6. En marche sur nos terres 65
  7. Loi Martiale 50
  8. Les psaumes d'Iscariote Livre II Mes ailes ne bruleront plus 75
  9. En preparant l'assaut... 55
  10. L'aube de cristal - Hidden Track 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
63

 

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