Vermin (Germania) «Paradise» (2011)

Vermin (germania) «Paradise» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
921

 

Band:
Vermin (Germania)
[MetalWave] Invia una email a Vermin (Germania) [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Vermin (Germania)

 

Titolo:
Paradise

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Bodi - vocals
Stephan Hurtig - guitar
Simon “bobo” Reuter - bass
Manuel Herz - drums

 

Genere:

 

Durata:
44' 26"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ancora Germania e ancora death metal selezionatissimo; i Vermin al primo full lenght dopo due Ep usciti rispettivamente nel 2009 e 2010, propongono un death metal di grande impatto, molto ricercato ed accattivante, senza varcare la linea della sperimentazione, con la sola umile arma dell'arrangiamento. Fare citazioni in un genere come questo è semplicissimo e aiuterà sicuramente a farvi capire le coordinate entro le quali si muove la band; in primo luogo mi sento di chiamare in causa le cose più cromate e quadrate dei gloriosi Unleashed, anche il growl del cantante Bodi ha diversi punti in comune con quello di Johnny Hedlund e non può che farci piacere. Poi ritroviamo un che di quel gore, fatto di mid tempo pachidermici, che si portano dietro da decenni i Cannibal Corpse, con un parallelo vocale anche qui: infatti in certi frangenti si può sentire anche qualche richiamo a George Corpsegrinder.
Non conviene però soffermarsi a solo questi paragoni perché i Vermin a dire il vero ci mettono molto del loro. La carta vincente è sicuramente un eclettismo che sa pescare da oltre vent'anni di thrash e death metal purissimi; privilegiando la forma più cadenzata, senza disdegnare accelerazioni e arricchendo la formula con una melodia per nulla ruffiana (anzi più che mai rodata), tonnellate di groove su cui sbattere la testa e frequenti cambi di tempo, quadratissimi.
Per i cultori sempre in cerca di una soluzione per sfondarsi la testa con una serie di riff lucenti metallo, ecco schegge impazzite e accattivanti come “Public Violation”, momenti old school pieni di riff potenti in “Empty Eyes” e incastri portentosi nella traccia “Forsake” (forse il brano che più mi è sembrato caratteristico del loro modo di fare). Ovviamente tutti conosciamo i limiti di queste produzioni e possiamo capire di non avere nelle orecchie nulla di trascendentale, ma certamente un lavoro fatto con passione ed efficace.

Track by Track
  1. Paradise 60
  2. While You Were Dead 70
  3. Empty Eyes 70
  4. Impact 65
  5. Mourning Sun 70
  6. Frozen Mirror 65
  7. Public Violation 75
  8. Forsake 75
  9. Spread Your Wings 70
  10. Screams 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
69

 

Recensione di June » pubblicata il --. Articolo letto 921 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti