Syndrome «Floating Veins» (2011)

Syndrome «Floating Veins» | MetalWave.it Recensioni Autore:
MORO MOU »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1352

 

Band:
Syndrome
[MetalWave] Invia una email a Syndrome [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Syndrome [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Syndrome

 

Titolo:
Floating Veins

 

Nazione:
Belgio

 

Formazione:
Mathieu Van De Kerckhove - all instruments

 

Genere:

 

Durata:
30' 33"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Con i Syndrome mi inoltro direttamente nel cupo mondo del drone ambient, immergendomi con attenzione in questo "Floating Vains", appena pubblicato con produzione casalinga da Mathieu Van De Kerckhove. Un disco che non ammette, per la natura stessa del genere musicale, un ascolto superficiale, ma necessita invece di una mente lucida per poter delineare bene il confine fra monotonia e introspezione doom.
Il disco si apre col “Clot”, traccia dall’incipit nettamente ambient, il cui tappeto sonoro di tastiere e synth si estende per 6 lunghi minuti, arricchendosi poi con i classici ritmi da batteria doom e con l’ossessivo ronzio degli strumenti. Riverberi e distorsioni noise prendono il sopravvento nella successiva “Floating Veins”, senza dubbio una traccia meritevole di essere title track, il cui inizio grave e vibrante di riverberi, sfocia in una chitarra distorta che si fa improvvisamente protagonista. Solo un accenno al metal, prima di passare a “Project5”, forse il brano più doom dell’album. La batteria costante omogenea il tutto, accompagnando l’ascolto dall’inizio alla fine, lungo un viaggio in cui, ad un certo punto, si distinguono solo i lunghi riff di una chitarra, dopo distorsioni paranoiche e ridondanti. Torna una certa profondità noise-ambient in “Wolf”, in cui primeggiano i suoni e le atmosfere dilatate del sintetizzatore. Floating Veins si conclude con “Absence”, disturbatissima traccia drone, in cui l’elettronica più paranoica trascina in un vortice di ronzii, di suoni acidi e vivida batteria che accendono i toni e lasciano col fiato sospeso fino alla fine.
Minimale e avviluppato in se stesso, del tutto strumentale, "Floating Veins" è un disco che sfrutta una gamma davvero minima di suoni, risultando a tratti meccanico e freddo. Riesce tuttavia a evocare ambientazioni suggestive grazie al buon amalgama di suoni, ma soprattutto grazie all’uso profuso di tastiere e sintetizzatore. Gruppi come Sunn O))) possono senz’altro essere un riferimento per capire di cosa si sta parlando.

Track by Track
  1. Clot 65
  2. Floating Veins 75
  3. Project5 65
  4. Wolf 70
  5. Absence 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
69

 

Recensione di MORO MOU » pubblicata il --. Articolo letto 1352 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti