Exmortus «Beyond The Fall Of Time» (2011)

Exmortus «Beyond The Fall Of Time» | MetalWave.it Recensioni Autore:
digprog »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
798

 

Band:
Exmortus
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Titolo:
Beyond The Fall Of Time

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Conan :: Vocals,guitar
Sean :: Guitar
Daniel :: Bass
Mario :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
45' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dopo lo strepitoso debutto del 2008, gli “Exmortus” tornano alla ribalta con il loro nuovo lavoro “Beyond the fall of time” , un disco etichettato come Death Metal ma che cela dietro tale “catalogazione” tutta la loro vena progressive e neo-classica. Programmato per la fine del 2010, ma rallentato poi da vari eventi sfortunati come la partenza del cantante/chitarra Balmore e dell’incidente occorso in una immersione a Conan (che nel frattempo era diventato lui il nuovo vocalist), il disco mostra una band del tutto rinnovata dal punto di vista dell’approccio e delle sonorità, grazie anche al nuovo innesto dell’axe-man Sean.
La nuova line-up infatti sembra rinvigorita da tutti questi eventi, riuscendo a tirare fuori tutta la loro aggressività, senza risparmiarsi un attimo per tutta la durata del lavoro. Si parte con “Bane Forthcoming”, una breve e leggiadra introduzione strumentale che fa da perno per il secondo pezzo “Kneel before the Steel”,prova di un tagliente thrash metal ornato da lunghi assoli di chitarra, coretti in falsetto e improvvise variazione ritmatiche. Conan impressiona positivamente nella sua nuova veste, molto sicuro di se trovandosi subito a suo agio, alternando brutali “growllate” a virtuosissimi acuti. Il blocco “Beyond the Nile” e “Entombed with the Pharaohs”, suddiviso in queste due singole traccie ma legate in modo dissolubile visto ll palese riferimento all’antico Egitto, propone melodie e ritmiche arabeggianti spezzate da innesti metal, dove si vede dapprima emergere un suono più acustico per essere poi sopraffatto dalla ruvida verve del quartetto già intravista in precedenza, scaraventando l’ascoltatore in un lungo vortice rabbioso di distorsioni e doppio pedale. “Left to Die in the Paradox of Time” si fa notare soprattutto per l’uso di suoni sintetizzati, che per un attimo sospende l’atmosfera rude prima dell’ultimo assalto di “The Gathering”, pezzo conclusivo di ottima caratura dal punto di vista esecutivo che chiude degnamente il sipario. Nel complesso gli “Exmortus” sfornano un disco per niente stucchevole, che però perde per via di alcuni vizi di fabbricazione come gli assoli troppo lunghi e soprattutto troppo rassomiglianti tra di loro, ma che alla fine a rigor di logica rientrano negli schemi del loro genere.

Track by Track
  1. Bane Forthcoming 70
  2. Kneel before the Steel 75
  3. Black XIII 70
  4. Beyond the Nile 75
  5. Entombed with the Pharaohs 80
  6. Destroy 75
  7. Crawling Chaos 80
  8. Left to Die in the Paradox of Time 75
  9. Khronos 70
  10. The Gathering 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
76

 

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