Slavery Machine «Slave No More» (2012)

Slavery Machine «Slave No More» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1253

 

Band:
Slavery Machine
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Titolo:
Slave No More

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Francesco "ultragore" Monte :: Vox
Antonio Canciello :: Guitar
Carmine Saviano :: Bass
Pasquale Del Prete :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
16' 27"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli amanti del metal rigorosamente anni 80 e old school a volte fanno un errore: schifano le sonorità più moderne e groovy come un cesso turco di stazione. È vero, spesso si tratta di robe niente di che, poco innovative e alle volte veramente censurabili, ma qualche bel nome ogni tanto salta fuori, come questo quartetto napoletano neonato chiamato Slavery Machine, che ci propone il proprio demo di partenza, con 4 canzoni di groove metal senza (fortunatamente!) traccia di trovate metalcore/deathcore da me non apprezzate.
Il demo scorre liscio e senza intoppi, frutto di una band che già da ora mostra buoni segni di maturità, proponendoci un lavoro né troppo lento e affossato, né casinaro, il cui highlight è dato dalla conclusiva “Pathetic”, che costituisce il vero brano rabbioso degli SM, cattivo e violento, non avaro di doppia cassa e comprendente alcune disarmonie che rendono il risultato a tratti più spettrale. Merito, questo, anche di alcune trovate alternative, come la chitarra acustica ribassata di “Violence inoculated” che costituiscono una buona variazione al canovaccio groove e che per questo motivo riescono a donare un po’ di personalità al sound di questo quartetto e non riducendolo ai soliti “Pantera wannabes”.
Difetti di per sé non ce ne sono: il demo come detto scorre liscio come l’olio, anche se per la verità si ha l’impressione che un po’ tutto è ulteriormente migliorabile. A partire per esempio dalla qualità sonora: quella qui proposta non è male, ma forse alcune sovraincisioni di chitarra e aggiustamenti del suono di questo strumento, oltre ad alcuni effetti alla voce e un innalzamento del volume avrebbero reso i brani con un impatto maggiore. Anche composizionalmente, inoltre, appaiono qua e là delle trovate convincenti già di per sé che però forse potrebbero essere ulteriormente migliorate, come forse una maggior cura degli echi e dei riverberi per rendere le parti lente (come quella di “Violence Inoculated”) più angosciose e cattive. Non si tratta, beninteso, di difetti: la band ha già mostrato in circa 16 minuti e mezzo un buon potenziale, parte del quale già funziona alla grande, e parte del quale va ancora potenziato a dovere. Ma è chiaro che essendo questo il primo sforzo discografico di questo gruppo, ci si accontenta eccome.
Per il futuro, li vogliamo più assassini ancora e con tutti i particolari musicali curati e definiti a dovere, caratteristica questa migliorabile solo con una marea di concerti da fare, e magari anche con un’iniezione di Brutal Truth, Brujeria e magari pure un pizzico di Deicide per i suoni di chitarra. Nel frattempo l’acquisto di questo demo è tranquillamente consigliabile a chiunque si voglia fare un ascolto di underground groove metal nostrano. A risentirci!

Track by Track
  1. Full of hate 70
  2. Slave no more 70
  3. Violence inoculated 70
  4. Pathetic 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

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