Dorota Malek «Dayphobia» (2012)

Dorota Malek «Dayphobia» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
710

 

Band:
Dorota Malek
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Titolo:
Dayphobia

 

Nazione:
Austria

 

Formazione:

 

Genere:

 

Durata:
30' 41"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Per i non addetti ai lavori, Dorota Malek è una cantante austriaca che mosse i primi passi musicali nel 1999, già alla giovane età di quattordici anni e con una band, gli Alice, nel 2003, scioltisi nel 2007 dopo l’abbandono del batterista. Questo segnò l’inizio della carriera solista della Malek la quale, se ne uscì con l’EP d’esordio “Loosing Myself” datato 2010 e prodotto da Karen Stever e Frank Gryner (Rob Zombie, A Perfect Circle, Tommy Lee, Spineshank).
Come inizio non è stato certo un male e di ingresso in sordina non si può proprio parlare, peccato che con il debut-album in questione (“Dayphobia” per l’appunto) la Malek non riesca proprio a convincermi. Sarà quella continua e scialba visione del Pop mescolato con la più totale modernità Heavy Metal cristallizzata e pronta a diventare un bene di consumo oppure sarà che di testimonianze nette di una qualsiasi creatività, “Dayphobia” non ne possiede nemmeno l’ombra a mio parere.
Sì, è cantato molto bene ma i rimandi a molte, troppe sue colleghe di certo non fanno altro che far abbassare il livello qualitativo del tutto e relegarlo in un contesto di assoluto anonimato di fronte a ben altri migliori lavori di cantanti donne in circolazione.
La strada inizia in salita ma nulla è perduto, del resto la produzione (per forza di cose perfetta) è stata affidata a professionisti e la resa sonora generale del platter è discreta e riesce a valorizzare molti aspetti del disco anche se sarebbe più corretto definirli “molti tentativi” per il semplice fatto di provare con tutte le forze a catturare l’ascoltatore con ciò che va più di moda da qualche anno nel rock “easy listening”: ritornelli catchy, strutture di una fruibilità quasi imbarazzante, forma canzone ovunque, riff e ritmiche di chitarra rintracciabili un po’ ovunque, effetti elettronici lasciati a intaccare un po’ dappertutto ed una spiacevole sensazione complessiva di insipidità che non convince.
“Dayphobia” non è totalmente bocciato ma come inizio di certo mi sarei aspettato molto di più. Troppa finzione e troppa poca sostanza. E’ un prodotto buono per feste adolescenziali senza troppe pretese ma null’altro.

Track by Track
  1. One Big Mess 60
  2. Dead Bird 60
  3. Vision 50
  4. Victims (Aren't We All?) 60
  5. Dayphobia 50
  6. Noora [feat. Tornado] 55
  7. Mirror 50
  8. All Against Me 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 40
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
56

 

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