Angellore «Errances» (2012)

Angellore «Errances» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1481

 

Band:
Angellore
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Titolo:
Errances

 

Nazione:
Francia

 

Formazione:
Ronnie :: Drums
Rosarius :: Guitars, Bass, Clean & Harsh Vocals, Keyboards
Walran :: Keyboards, Clean & Harsh Vocals

 

Genere:

 

Durata:
46' 17"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I francesi di Avignone Angellore dopo una serie di Demo e di EP arrivano al loro debut album di gothic/doom metal. Ho sempre molto apprezzato questo genere in quanto più aggraziato e verosimile di certo depressive, atmosferico ma nondimeno capace di ripartenze grintose e dure, e che non ha mai mancato di portare quel che di colto e di riflessivo nel metal. Tutto questo è ascoltabile in questo “Errances”? Sì, ma si tratta di un album che per quanto bello, non è stratosferico. Il fatto è che per fare una pietanza usare i migliori ingredienti è ottimo, ma saperli lavorare e cucinare bene è un altro. Certo, gli Angellore non sono degli inetti e gli ingredienti che hanno sono ottimi. Li sanno anche mescolare bene, ma il risultato non è da 5 stelle.
Fuor di metafora, l’album è cosparso di tracce decadenti, riffs di chitarra raramente oscuri, come all’inizio di “I am the agony”, e molto più spesso tristi, melodici e ingialliti, la batteria è quasi sempre lenta e poche sono le volte in cui si arrabbia. Questo è dunque un cd molto insistente sul lato triste e malinconico del gothic/doom, ma (e qui c’è il primo limite): si tratta di un disco molto monodirezionale, molto insistente su quel mood lento e malinconico, ma direi anche un po’ troppo e anche se le canzoni non si somigliano, finiscono tutte per rendere l’album un po’ ripetitivo. Non solo: si ha l’impressione che in realtà ci manchi il lampo di genio delle composizioni, tutto suona ben fatto ma forse un po’ manieristico, non osa troppo ed in fin dei conti non troppo originale, come i break un po’ troppo frequenti testimoniano, tanto che a volte manca un trasporto dell’atmosfera delle composizioni.
Certo, ciò non influisce sull’ottimo spessore di brani come l’opener “Dans les vallées eternelles”, dotata tra l’altro di un ottimo assolo di violino, proprio come i My dying bride, mentre la più rocciosa ed oscura “I am the agony” riesce a diversificarsi un po’ prima di tuffarsi di nuovo in un riff lento, triste e melodico sulla scia di quanto di buono fatto dai Swallow the sun e dai The Sins of Thy Beloved, o l’eccellente conclusiva “Shades of sorrow”, dotata di un ottimo chorus e violenta quando serve, con un crescendo finale molto bello e non diverso da quanto ascoltato dai bravissimi (e misconosciuti) Necare.
Insomma: non ancora perfetto, un po’ monotono e non ben affinato in certi dettagli, ma comunque bello e godibile. Questo è “Errances” degli Angellore: un disco di una band che promette per il futuro a patto che qualitativamente si aumenti un po’. Se lo trovate nei negozi non aspettatevi un altro “Alternative 4”, ma se cercate qualche nome nuovo di questo genere, l’acquisto di questo disco non dovrebbe lasciarvi delusi.

Track by Track
  1. Dans les vallées eternelles 75
  2. Tears of snow 70
  3. I am the agony 75
  4. Weeping ghost 65
  5. Errance 60
  6. Where roses never die 60
  7. Shades of sorrow 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
69

 

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