Naer Mataron «Long Live Death» (2012)

Naer Mataron «Long Live Death» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
947

 

Band:
Naer Mataron
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Titolo:
Long Live Death

 

Nazione:
Grecia

 

Formazione:
Kaiadas :: Bass, Vocals
Indra :: Guitars
Asmodeus Draco Dux :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
36' 46"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Naer Mataron sono un gruppo black metal storico dalla grecia, che da ormai tre anni a questa parte ha assoldato alla batteria il noto, talentuoso e italiano batterista Asmodevs Draco Dvx, noto nell’underground per essere stato turnista alla batteria per una miriade di gruppi, tra cui Handful of Hate, Fearbringer e Infernal Angels. Ora, non so fino a che punto Asmodevs sia stato influenzato o chiamato in causa nel processo di composizione, ma è indubbia una cosa: ha inciso moltissimo! Sì perché a sentire “Rivers…” e quest’album sembra proprio di trovarcisi davanti a due bands completamente diverse, e quella di quest’album sembra una band death metal al 101%. Il che, beninteso, non è un male, anche se l’iconografia della band è black metal allo stato puro, con tanto di face painting, e la cosa ci ha spiazzato un po’.
Un album puramente death metal quindi, con la voce sempre in growl e con il black metal che è rimasto più che altro nello spirito della band e in alcune atmosfere oscure. E il risultato, per quanto forse potrà spiazzare alcuni fans di vecchia data, non deluderà i fanatici del death metal (occhio: non ho detto deathcore). Il disco pesta a velocità molto elevate per ottima parte dell’album e a livello di riffs propone un ottimo incrocio tra gli Immolation e gli Hate Eternal, con più rari rimandi ai miti del death polacco nella opener “Apocalypse of the ancient one”. Ma il blocco migliore delle canzoni è dato dall’infuocata triade centrale che va da “I am lucifer...”, malata e con un ottimo break centrale, all’ottimo e strano riff portante di “Goat worship” fino alla molto atmosferica “Faceless wrath”, insieme alla ripresa violenta e aggressiva di “The cult of doom and dagger”. Il tutto per un cd abbastanza breve, senza fronzoli, senza “se” e senza “ma” violento e diretto fino all’osso.
Omogeneo e detonante dunque, ma nondimeno mai noioso o stucchevole, per via di ottime capacità tecnica che si abbinano alla furia delle composizioni graziate da un guitar work magari non così originale ma molto creativo e ispirato, questo è il nuovo disco dei Naer Mataron. Un disco assurdamente considerato da alcuni come “black metal”, da altri considerato come violento ma ripetitivo. A codeste persone non posso fare altro che consigliargli una maggiore cultura death metal. A tutti i fans del death metal tipo i gruppi succitati se ne consiglia molto un ascolto, mentre ai fans di vecchia data della band se ne consiglia un ascolto precauzionale. La radicata virata compositiva potrebbe spiazzare qualche fan di vecchia data. Io per me, vado a risentirmelo da capo!

Track by Track
  1. Long live death 65
  2. Apocalypse of the ancient one 80
  3. Sleepless beings 80
  4. I am Lucifer, messenger of your death 80
  5. Goat Worship 85
  6. Faceless wrath 85
  7. Parade into centuries 85
  8. Whisper of begotten premonition 75
  9. The cult of doom and dagger 85
  10. Ode to death (The way of all flesh) 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
79

 

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