Hell United «Aura Damage» (2012)

Hell United «Aura Damage» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Karmator »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
898

 

Band:
Hell United
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Titolo:
Aura Damage

 

Nazione:
Polonia

 

Formazione:
Void - Guitar/vocal
Bartollo - Bass
Dügy - Drums
Rzulty - Guitar

 

Genere:

 

Durata:
35' 16"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Che la Polonia abbia un roadster invidiabile lo sappiamo tutti, dalle loro parti si passa per i Behemoth, poi dai Decapitated ed infine per leggendari Vader. Sapendo che in quel paese, purtroppo spesso dimenticato da Dio, si ha un background di questi livelli, si è sempre incuriositi dalle novità metallare e si ascolta con attenzione i lavori propostoci. Tocca hai death/blackster satanici Hell United ora portare avanti il buon nome della Polonia con il nuovo album "Aura Damage" che di certo non deluderà le aspettative dei fan più estremi. Il lavoro svolto dal quartetto non è certo banale e scontato come potrebbe sembrarlo in un primo e veloce ascolto. Ci ho messo diversi giorni a mandare giù bene la pillola nera ed assaporare in pieno un album che si mostra vario e ben studiato. Innanzitutto c'è da dire che un punto, secondo me, a vantaggio dei Hell United è la durata abbastanza breve delle canzoni, in genere sui 3/4 minuti che dona diverse sfaccettature durante l'ascolto senza essere ripetitivo, sempre ricordando che si parla di un genere che comunque non lascia molta fantasia in campo di idee e suoni. Sin dai primi secondi è palese il lavoro tecnico davvero mostruoso svolto soprattutto da Dugy alle pelli. Le atmosfere tristi, cupe e pesanti donano quel tocco di superstizione satanica (tanto amata credo dal metallaro polacco), come per "Deathlike Cold". E' ovvio anche che parlando sotto il punto di vista dell'innovazione siamo pari a zero, nulla di nuovo a casa di Satana, solamente un altro disco pieno di odio sparato a velocità supersoniche che tanto faranno innamorare i blackster. Di notevole impatto anche "Hinterland" che fa gelare il sangue con la sua calma e lentezza amara portatrice di lenti sofferenze, aumentata anche da un'interpretazione vocale ai livelli dei dannati dell'inferno. Nulla da aggiungere per l'apertura lasciata a "Red Limitations" che non ci permette neanche il tempo di appoggiare le cuffie all'interno del nostro orecchio che già sono partiti a 320bpm senza respiro. Un'altra chicca secondo me di questo album è sicuramente "In Odore Sanctitatis" la migliore traccia dell'album. Semplicemente puro Blackened polacco violento. Lascio infine alcune parole sincere, gli Hell United suonano dal 1997 quindi sanno il fatto loro e sono rimasti sempre un po' nell'ombra magari per loro scelta o per decisioni non del tutto esatte, rimane che l'esperienza ormai più che decennale si sente in questo album. Non è certo però alla portata di tutti, se non siete amanti di lavori estremi, blast-beat incessanti, chitarre violente e taglienti mischiate ad un growl colmo di sofferenza insieme ad atmosfere infernali, lasciate perdere.

Track by Track
  1. Red Limitations 80
  2. Apostle of Plague 80
  3. Deathlike Cold 85
  4. Let Sleeping Dogs Lie 80
  5. Aura Damage 80
  6. Hinterland 90
  7. Maelstorm's Gravity 80
  8. In Odore Sanctitatis 95
  9. Totality of I 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
82

 

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