Germ «Loss» (2012)

Germ «Loss» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1608

 

Band:
Germ
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Titolo:
Loss

 

Nazione:
Australia

 

Formazione:
Tim "sorrow" :: Everything

 

Genere:

 

Durata:
34' 46"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dall’Australia arrivano i Germ, nuovo gruppo di Sorrow degli Austere, nota band depressive black metal, che qui usa il suo vero nome, Tim, e che arriva a questo “Loss”, un EP di quasi 35 minuti dopo il suo primo cd. Ma se vi aspettate un altro gruppo depressive black metal vi sbagliate. La dicitura sulla loro biografia dice: Black Metal, Heavy Rock, Trance e si fanno anche i nomi di Elettronica, pop e classica. Spiazzante, ma che incuriosisce all’ascolto, e invoglia anche a proseguirlo, l’ascolto, visto che il cd è fatto in maniera molto orecchiabile come qualità sonora ed è facilmente fruibile sin dalle prime note.
Tuttavia, reputo “Loss” un cd mediocre. Anzitutto, di black metal qui ci sono solo le solite urla depressive, messe su una base musicale che non ha assolutamente niente di estremo (prova ne è che la chitarra non è in primo piano, anzi è nascosta) ma neanche come feeling: qui lo stile è diviso in due parti: uno molto pop con tendenze electro ed effettivamente a volte trance, con una voce pulita dalle linee vocali totalmente mainstream che addirittura mi hanno fatto venire in mente i Good Charlotte e gli Innerpartysystem, e una parte sempre con queste influenze ma con una tastiera (e solo quella) che regge la struttura con belle partiture, ma che al massimo danno un feeling gothic del tipo meno metal, ma con le urla in sottofondo che non c’entrano niente. Insomma: tante belle idee, ma che non fanno affatto un cd metal, e che dubito possano piacere sia ai fan dei generi suddetti, sia ai fan del metal. Ma c’è anche altro che non fa funzionare questo cd: lasciata stare la migliore del lotto “So lonely, dead lonely”, il resto dei brani convince poco: la terza canzone è solo un brano iper orchestrato e nulla più, con la voce pulita che quando entra nella seconda parte, fa cambiare la proposta musicale talmente tanto che sembra che sia un’altra band a suonare (giusto per dire quanto gli stili cozzino tra di loro) con risultati migliori tra l’altro. La quarta canzone è un outro di quella precedente sinceramente poco comprensibile, come anche la sesta, e la quinta canzone è semplicemente una roba che sta sullo stile suddetto, ma che inizia anche remixabile in versione dance e con dei cori dei ritornelli pacchianissimi e pure abbastanza ridicoli. Confusi? Posso crederlo...
Curiosamente, l’equilibrio funziona, il cd è comunque molto ben strutturato e congegnato, i brani non sono una cosa incomprensibile e hanno il loro filo logico, ma comunque per me non funzionano. Perché ciò che mi è rimasto a fine ascolto è che Tim “Sorrow” è semplicemente andato “too far”, troppo in là, che con quelle tastiere ci si poteva benissimo fare un cd gothic non speciale, che conveniva molto di più che gli strilli depressive non ce li metteva affatto, facendo una musica meno in cerca di essere troppe cose tutte contemporaneamente, e che qui la musica classica io non ce la sento.
Io non ho nulla contro la sperimentazione musicale, ma il fatto è che non si può fare (ad esempio) un cd magari reggae con due strilli casuali e spacciarlo per reggae metal o che altro e poi spacciarlo come prodotto metal sperimentale, perché non lo è, e poi perché mescolare dei generi così distanti finisce solo per non essere né carne né pesce, non soddisfacendo l’audience di nessuno dei due generi appieno. E non parlatemi di atmosfere eteree e sognanti: Alcest è completamente un’altra cosa ed ha un tocco romantico e aulico che può piacere a molti metallari, ma qui non c’è traccia di questo. Per me questo cd è la prova che la musica non può muoversi in tutte le direzioni.
Dategli un ascolto se volete, ma io lo reputo un fuoco di paglia che cerca di essere tutto e in realtà non soddisfa nessuno in particolare.

Track by Track
  1. My only hope 55
  2. So lonely, dead lonely 60
  3. Only when every timepiece in the world is smashed Part I 60
  4. Only when every timepiece in the world is smashed Part II 45
  5. Cold grey dawn (a new beginning) 50
  6. Loss-acquiescence 45
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
58

 

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