Hollow Haze «Poison In Black» (2012)

Hollow Haze «Poison In Black» | MetalWave.it Recensioni Autore:
FallenAngel »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
2503

 

Band:
Hollow Haze
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Titolo:
Poison In Black

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Ramon Sonato (voce)
Nick Savio (chitarra)
Simone Giorgini (tastiera)
Dave Cestaro (basso)
Camillo Colleluori (batteria)

 

Genere:

 

Durata:
1h 3' 59"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Poison in black” è il quarto full-lenght per i vicentini Hollow Haze, un lavoro che conferma le capacità compositive e tecniche del quintetto veneto. I nostri sono dediti ad un heavy metal classico con qualche puntata nel metal sinfonico, per la gioia degli amanti di band come Judas Priest e Primal Fear.
Si parte con “Tears of pain”, un brano di indubbio impatto che fa della potenza il suo punto di forza; momenti maggiormente energici lasciano spesso spazio a parti maggiormente melodiche valorizzate dalle parti sinfoniche di tastiera che riescono a colmare i pochi vuoti lasciati dagli altri strumenti. Di particolare interesse è la voce di Ramon Sonato che, in alcuni frangenti ricorda molto da vicino quella del teutonico Ralf Scheepers; il tutto è accompagnato da Nick Savio (White Skull) alla sei corde che ci delizia con virtuosismi di grande impatto.
Con “Never turn back” ci spostiamo verso lidi di “Rainbowniana” memoria in cui la melodia trascina la mente dell’ascoltatore senza mai sembrare banale o scontata. La particolare cura spesa per le linee vocali e i chorus rendono il brano particolarmente appetibile e piacevole anche dopo un primo sommario ascolto, con un ritornello che rimane impresso a fuoco nelle nostre menti.
“Hunting the sinner” è probabilmente la song più particolare di tutto il lavoro; un continuo susseguirsi di stacchi repentini tiene viva l’attenzione dell’ascoltatore. In questo caso abbiamo la dimostrazione che non è necessario suonare a velocità supersoniche per sprigionare energia; riff granitici si intrecciano con una sezione ritmica cadenzata e precisa creando un’atmosfera claustrofobica e particolarmente accattivante.
Di grande interesse risulta essere anche “Chained”, brano che, con la sua connotazione cupa e riflessiva, trasporta l’ascoltatore in un paesaggio sono molto particolare. I cori polifonici presenti nella song, magistralmente studiati ed eseguiti, conferiscono notevole personalità e quella marcia in più che fa la differenza tra una musica piacevole e una musica eccellente. Il tutto è accompagnato da una batteria precisa e martellante che desterebbe l’interesse anche dell’ascoltatore più pignolo.
Questo “Poison in black” è quindi un full-lenght che non presenta cadute di stile o di ritmo; in un genere musicale come il power metal, inflazionato da centinaia di bands fotocopia, i vicentini Hollow Haze escono da questo marasma proponendoci più di un’ora di ottima musica sotto tutti gli aspetti. Premettendo che la maggioranza dei brani presenti nel platter risultano di ottimo impatto anche in sede live, consiglio vivamente questo cd a tutti gli amanti del genere, ma anche a coloro che sono scettici in merito al power metal degli ultimi anni.

Track by Track
  1. Rise above (Intro) S.V.
  2. Tears of pain 90
  3. Never turn back 80
  4. Haunting the sinner 80
  5. Lords of world 70
  6. Hit in time 75
  7. Chained 85
  8. Pray for you 75
  9. Remorse 75
  10. Voodoo rites 70
  11. Snowblind 80
  12. Headless cross 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
80

 

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