Youngblood «No Retreat» (2012)

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Recensione Pubblicata il:
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Band:
Youngblood

Titolo:
No Retreat

Nazione:
U.s.a.

Formazione:
Bobby Sisk :: Lead Vocals
Jeff Diehl :: Guitars, Vocals
Eric Saylors- :: Guitars, Vocals
Danny William :: Keyboards, Vocals
Kyle Koker :: Bass, Vocals
Kevin Kale :: Drums

Genere:

Durata:
56' 14"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2012

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Sogno o son desto? Probabilmente la seconda delle due ma, pur essendo sveglissimo e vigile, la realtà, per una rara occasione della vita mi suona ottima. Oggi ho il piacere di presentarvi qualcosa che nessuno di noi si sarebbe aspettato, un disco che mette in crisi chiunque circa la data di oggi.
Sì, perché nonostante ci troviamo in un fine Novembre del 2012 per i più apparirebbe tutt’al più strano che un album datato 1989 abbia visto la luce ben 23 anni dopo ma le cose stanno proprio così.
Chiamo a raccolta tutti coloro che sono cresciuti a pane e hard rock/hair metal anni 80 (di quello serio vorrei sperare!): ragazzi, è vostro obbligo morale ascoltare (e semmai acquistare) “No Retreat”. Non è una campagna pubblicitaria né nessuno mi ha pagato per scrivere ciò che sto scrivendo: è semplicemente un invito ufficioso ad ascoltare buona musica.
Gli Youngblood (e guai a voi se li confondete con la band pop svedese omonima!) ritornano discograficamente dopo tantissimo tempo e ciò che hanno da proporre in effetti ridicolizza parte degli ascolti del genere che credevo potessero essere esaurienti ma nella vita non si finisce mai di imparare e le occasioni di imparare qualcosa sembrano infinite.
L’idea è stata quella di tirare fuori da un vecchio armadio delle registrazioni completamente sconosciute risalenti al 1989, mixarle da capo, rimasterizzarle e pubblicarle sotto forma di un album il quale, se fosse stato rilasciato a suo tempo, avrebbe fatto senz’altro la storia di quello che conosciamo come Hard Rock tipicamente anni 80. La scena la conoscete, WASP, Kix, Ratt, Motley Crue, Extreme, Warrant, Firehouse e compagnia bella. Ciò che non sapete, invece, è che dentro “No Retreat” c’è fuoco mantenuto vivo nonostante i 23 anni di coma, un coma da cui le 16 tracce si risvegliano e si ritrovano con una forza mai vista prima.
Tutto il meglio degli anni 80 dell’Hair Metal è contenuto qui dentro e lo dico senza mezzi termini, questo disco è un concentrato di materiale con cui molti di noi sono cresciuti o con cui si sono avvicinati a delle onde sonore più pesanti ed elaborate.
Impossibile sindacare qualsiasi cosa sulla voce pressoché perfetta di Bobby Sisk, graffiante e degna di lodi eterne ma anche tutti gli altri strumentisti meritano un plauso a non finire, tra cui figura un Jeff Diehl alla chitarra che abbiamo visto anche in veste di produttore di Night Ranger e Gene Simmons ai tempi.
C’è di tutto: dalle storiche e immortali ballad (“Save Your Lies”, “Find A Way”, “Coming Home”, “My One And Only”) agli inni tipici del rock ‘n’ roll (“Pump It Up” ma anche la splendida “Love Is All Around” entrambe presentate anche su youtube come anticipazione della pubblicazione del platter).
La perfezione di questo disco sta nel fatto che, sebbene duri quasi un’ora, il ritmo di ascolto non cessa un solo istante di mantenersi saldo e nella track-list compaiono brani di una tecnica veramente ineccepibile su cui si snodano anche soli di chitarra funamboleschi, infuocati e mai una sola volta ripetitivi, roba da air guitar per quanto mi riguarda. Anche le tastiere svolgono un ruolo molto importante accompagnando alla perfezione molti dei brani, in particolare le ballad esposte in modo romantico, passionale ed appropriato.
Con un encomio personale, do il bentornato ad una grande band e questo disco attualmente proprio non vuole uscire dal lettore cd, credo che mi arrenderò. Per ora ha vinto lui.