Orden Ogan «To The End» (2012)

Orden Ogan «To The End» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Elbereth »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2390

 

Band:
Orden Ogan
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Orden Ogan [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Orden Ogan [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Orden Ogan [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Orden Ogan [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Orden Ogan [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Orden Ogan

 

Titolo:
To The End

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Seeb Levermann - Vocals/guitars
Tobin Kersting - Guitars
Niels Löffler - Bass
Dirk Meyer-berhorn - Drums

 

Genere:

 

Durata:
54' 42"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

E’ sicuramente un piacere per una fan di vecchia data del classico power metal teutonico trovarsi per le mani il nuovo album degli Orden Ogan: To the End, quarto disco della band tedesca, al momento impegnata insieme a Freedom Call e Vexillum nel tour europeo di “Ascending to Infinity” dei Luca Turilli’s Rhapsody.
Nonostante restino ancora evidenti le influenze dei grandi (Blind Guardian in primis, ma anche Running Wild, Iron Savior e Gamma Ray), il quartetto di Seeb Levermann conferma le aspettative dei fans proponendo un lavoro fresco in cui le caratteristiche peculiari della band sono ben evidenziate: cori epici , melodie d’impatto e ritmica martellante ne diventano la firma stilistica.
L’allontanamento dalle sonorità progressive sperimentate con il precedente Easton Hope lascia libero sfogo alla vena heavy, epica e melodica, i cui apici sono raggiunti in brani come “To the End”, che dà il nome all’album e ci spalanca le porte di questo mondo ghiacciato con un sound graffiante e indomito; le deliziose ballad che non possono mai mancare in un album power che si rispetti, “The Ice Kings” e “Take This Light”, quest’ultima soprattutto è un perfetto esempio di come i bardi di Krefeld riescano indirettamente a regalarci ancora emozioni; “Dying Paradise” che difficilmente scampa al paragone con l’omonima dei Freedom Call di Dimensions ma è comunque un pezzo molto ben riuscito in cui sono finalmente le chitarre a farla da padrone.
Piccola nota di demerito va al songwriting: eh si, alcuni di noi quando si parla di mare preferirebbero di gran lunga sentire narrare dei kraken di Aegir emersi da un maelstrom improvviso piuttosto che immaginare delfini sculettanti sotto un sole caldo e scintillante (“Take This Light”). E’ indubbiamente difficile muoversi in un filone musicale in cui sembra che tutto sia già stato scritto, ma i nostri sembrano aver trovato un sentiero artistico che con qualche ulteriore accorgimento potrebbe portarli lontano (a prescindere dall’astuto marketing).
Il risultato è un album efficace, tecnico, d’impatto, per niente scontato o ripetitivo, in cui le linee vocali e i cori (curatissimi) si fondono magistralmente con le armonie strumentali ben costruite. Allora, tutti pronti per un frozen-headbanging?

Track by Track
  1. The Frozen Few 70
  2. To The End 80
  3. The Things We Believe In 70
  4. Land Of The Dead 75
  5. The Ice Kings 75
  6. Till The Stars Cry Out 75
  7. This World Of Ice 75
  8. Dying Paradise 80
  9. Mystic Symphony 70
  10. Angels War 70
  11. Take This Light 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Elbereth » pubblicata il --. Articolo letto 2390 volte.

 

Articoli Correlati

News
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti