Earthworms «Rise And Fall Of The Day» (2012)

Earthworms «Rise And Fall Of The Day» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1563

 

Band:
Earthworms
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Earthworms [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Earthworms

 

Titolo:
Rise And Fall Of The Day

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Simone Di Girolamo :: Vocals
Fabio Notarfranco :: Lead Guitars
Francesco Martelloni : : Rhythm Guitars, Backing Vocals
Simone Catena :: Bass
Daniele Di Girolamo :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
55' 7"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Earthworms nascono nel 2010 a Pescara per volere del cantante/chitarrista Francesco Martelloni, del batterista Daniele di Girolamo e del chitarrista Francesco Starinieri (attualmente sostituito da Fabio Notarfranco). Il progetto vero e proprio parte in modo del tutto sereno con l’ingresso in pianta stabile di Simone Catena al basso e di Simone Di Girolamo, ora singer della band; ciò che avevano in mente di fare gli Earthworms è da pollice verso l’alto principalmente per la assidua ricerca verso qualcosa che suonasse vagamente Alternative Rock ma verso ricerche melodiche ed armoniche più originali, senza quindi andare a cadere nel terribile “già sentito”.
Le sonorità cui i nostri fanno più volte riferimento vanno cercate innanzitutto in quel moderno Alternative Rock/Metal che accetta facilmente molte influenze derivanti anche da mondi musicali ben lontani da esso ma che allo stesso tempo si fa generoso nell’offerta, rendendoci partecipi di interessanti andirivieni ritmici e melodici da assaporare lentamente.
“Rise And Fall Of The Day” rappresenta la seconda pubblicazione in studio degli Earthworms che, dopo l’EP rilasciato agli inizi dello scorso anno, decidono di fare un passo più importante e tentare la strada del full-length. Operazione senz’altro da lodare tuttavia, nonostante gli ottimi presupposti che si mantengono spesso e volentieri inalterati all’interno del platter, ancora trovo acerbe alcune scelte che riguardano prevalentemente i suoni e la produzione in sé per sé.
Tanto per iniziare, mi permetto di esprimere il mio disappunto sui ben carenti effetti cui le canzoni sono sottoposte, gli impasti di chitarra e basso sono buoni ma negli attacchi di distorto la chitarra letteralmente muore per colpa di un volume troppo basso che tutto fa tranne che valorizzarla. Stesso vale per la troppa “secchezza” che danneggia il suono della batteria e le voci prodotte in modo spesso non adatto senza esaltare il bel tono di voce che il Di Girolamo possiede.
Spezzando una lancia a favore degli Earthworms posso senz’altro dire che la prima release è sempre e indubbiamente quella che fa un po’ da apripista e che fa imparare dai propri errori o ingenuità varie per cui, trattandosi in questo caso di un gruppo giovane ma dalle idee molto funzionali e valide potremmo senz’altro ritrovarceli in futuro con del materiale qualitativamente migliore e dal candore quasi più inesistente nonostante il giusto entusiasmo iniziale che è alla base della formazione di qualsiasi progetto, beninteso.
Da segnalare l’interessante “White Frogs” e l’eccentrica “Telepathy” oltre che dalle due “December Dust” e “Crave”, entrambe costituite da idee ancora forse un po’ embrionali ma, se sviluppate in modo migliore, potrebbero senz’altro regalare piacevoli momenti.
Un punto interrogativo mi è venuto ascoltando l’intro (se di intro si tratta). Non capisco a cosa serva introdurre un album con una traccia dal senso che non mi è troppo chiaro e che la sua durata superi i 3 minuti. Probabilmente se posta verso la metà della track-list avrebbe funto da godibile pausa o quantomeno da interludio, ma son pareri personali.
Come prima puntata non me la sento di lagnarmi troppo ma occorre senz’altro più lavoro per emergere dalla massa. Per ora più che sufficienti.

Track by Track
  1. Kuroi Hitsuji S.V.
  2. Conspiracy 60
  3. White Frogs 65
  4. Telepathy 70
  5. Foreground 65
  6. December Dust 65
  7. Crave 65
  8. Needle 65
  9. Blood Can Rot 65
  10. Rise and Fall of the Day 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
63

 

Recensione di carnival creation » pubblicata il --. Articolo letto 1563 volte.

 

Articoli Correlati

News
Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
Concerti