Kolp «The Outside» (2012)

Kolp «The Outside» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
809

 

Band:
Kolp
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Titolo:
The Outside

 

Nazione:
Ungheria

 

Formazione:
Knot :: All Instruments
Jim Jones :: Vocals

 

Genere:

 

Durata:
39' 53"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Kolp sono un altro gruppo Ungherese proposto dalla Temple of Torturous, che sembra avere un buon fiuto per i gruppi dell’est europa. Il secondo full length di questa band è per l’appunto questo “The outside”, un chiaro esempio di come fare black metal facilmente tendente al depressive estremamente cupo e desolante. Sì perché in poco meno di 40 minuti non troverete altro che questo: Black Metal grezzissimo, abbastanza ben registrato (malgrado la chitarra era migliorabile per me) e ben composto che propone 8 lunghe litanie a tratti veloci e a tratti lente, con un cantato spesso minimalista (le tipiche due righe a canzone circa) e con un songwriting che anch’esso non brilla granché per varietà.
Tuttavia, nonostante la proposta sia obbligatoriamente solo per fans, va detto che il disco scorre con piacere. Senza grossi slanci magari, ma anche senza alcuna caduta. Il mood delle canzoni può sembrare molto simile tra brano e brano, ma ciò che mi è piaciuto di questo cd è che più o meno tutti i brani hanno delle piccole variazioni di influenze che lo rendono appetibile per i blacksters amanti del black metal più gelido e minimalista. Mi riferisco per esempio allo stile spento e grigio dell’opener che tocca i lidi desolanti degli Haemoth di “Vice, suffering and destruction”, per passare all’attacco grezzo e sudicio di “The place”, molto più in stile Darkthrone e Murk del primo album, o agli arpeggi di “Drowning” fino alle talentuose tentazioni spettrali ma vagamente astratte e allucinate di “The void and the silence”, che cita l’ottimo “Phantom” dei Khold, quest’ultimo insieme a “The place” fa anche parte dell’accoppiata di punta del cd, con la quarta canzone che possiede le influenze meglio bilanciate, e “The Place” che invece trasmette meglio di tutte quel feeling marcio e grezzo che in un disco così non dovrebbe mai mancare.
Insomma: niente di originale e for fans only, ma abbastanza ben fatto e godibile. Con una fascia di pubblico ascoltatore ben definita e chiara, a cui consiglio l’ascolto del disco. Alla prossima, magari migliorando un po’ il suono di chitarra.

Track by Track
  1. There Was No Place to Hide 70
  2. The Initial State 65
  3. Drowning 65
  4. The Void and the Silence 75
  5. The Place 75
  6. Completion 65
  7. Interface Has Dissolved 70
  8. The Outside 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
68

 

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