Beyond Mortal Dreams «Dreaming Death» (2012)

Beyond Mortal Dreams «Dreaming Death» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Karmator »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Beyond Mortal Dreams

Titolo:
Dreaming Death

Nazione:
Australia

Formazione:
Doomsayer - Guitars/bass/vocals
Bloodspawn - Guitars
Maleficus - Drums

Genere:

Durata:
18' 0"

Formato:
EP

Data di Uscita:
2012

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Ora ci occupiamo di un gruppo australiano, i Beyond Mortal Dreams che dopo anni di carriera ci regalano un EP per chiudere un 2012 abbastanza tumultuoso. Hanno vissuto gli ultimi anni in una specie di limbo come dicono loro stessi, per via di dipartire di ex componenti e mancanza di attività musicale live, anche se nel loro piccolo hanno condiviso il palco con Behemoth e Nile. Detto questo vi sarà chiaro come questi ragazzi picchino bene sui propri strumenti. Iniziamo subito col dire che ci troviamo di fronte a "Dreaming Death" composto da 4 tracce (di cui una cover dei Beherit) di puro death metal sporco e aggressivo come pochi sanno fare. I 3 che danno corpo alla musica vengono anche accompagnati in qualche momento da una tastiera lugubre e sinistra, mentre gli altri strumenti non scendono mai sotto i 240bpm. Il genere quindi suonato non è per tutti ma per i più estremi se aggiungiamo un growl pesante e incessante. "Feast of Carrion" mette già in chiaro le cose, 6 minuti nei quali il Death metal ne fa da padrone. "The Filth of Their God" invece è ancora più diretta dell'apripista, non solo perché è più breve (solo 2:50) ma anche più violenta e veloce senza nessun momento per capire a che punto siamo della traccia. Un montante senza via di scampo colpisce le nostre povere orecchie già stanche dopo 10 minuti di musica. La title-track "Dreaming Death" invece è la più elaborata delle 3 e di sicuro la più tetra. Esprime al meglio anche la sensazione di angoscia che mette l'artwork, secondo me molto d'impatto anche se abbastanza banale come soggetto.
Dopo 2 minuti si capisce benissimo come l'influenza chiamata Nile si faccia sentire nelle atmosfere cupe che di sottofondo coprono quel vuoto sonoro lasciato dall'utilizzo minimo delle chitarre e di una batteria non troppo violenta, ma che nell'insieme ci fa sudare freddo. Parlando della cover, vorrei chiedere scusa innanzitutto a coloro che vedono nei Beherit il gruppo Black Metal, ma la versione originale di "Beast of Damnation" davvero è inaccostabile, mentre i BMD la riprendono modificandone totalmente l'aspetto sonoro trasportandola sotto un tetto prettamente death/brutal aggiungendo bassi e medi con un impatto finale davvero trita-ossa. Ma non lascio giudizi finali, non voglio esprimermi sulle cover, e di fatti lascerò in bianco la casella, ma secondo me l'hanno modificata perfettamente con un pathos personale.
Concludendo, un EP vario e brutale, violento e tetro, un buon lavoro svolto alla perfezione per chi come me ama il death metal!!