Psycho Peaxis «Echoes From The Deep» (2012)

Psycho Peaxis «Echoes From The Deep» | MetalWave.it Recensioni Autore:
digprog »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1257

 

Band:
Psycho Peaxis
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Titolo:
Echoes From The Deep

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Paolo Vacchelli :: Guitars
Matteo Marini :: Bass
Paolo Tognazzi :: Piano, Organ
Andrea Calzoni :: Vocal, Flute
Matteo Tognazzi :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
46' 33"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Per chi fosse curioso di scoprire quale sia il filo conduttore che parte dai suoni prog/psichedelici dei lontani anni ’70 e che arriva fino ai giorni nostri, magari legato tra le mani di una band promettente di giovani bresciani, allora la risposta a questo quesito diviene semplice e si chiama “Psycho Praxis”. Il loro album di esordio “Echoes from the deep” lascia stupefatti: trame progressive, hammond “Lord-iani”, psichedelia “pink floyd-iana”, tutto riprodotto con grande maestria a dispetto della loro giovane età. Tuttavia, nonostante la grande indole di questi fantastici musicisti, la loro visione dei pezzi porta a qualcosa che non è del tutto innovativo, troppo legato a quanto già fatto dai mostri sacri dl genere (citati in precedenza), una sorta di riproposizione di sonorità che fanno parti di tempi purtroppo lontani, ma che non si sono spente del tutto e continuano ad ardere nel loro animo. Detto ciò, Il disco parte con “Privileged Station”, ornato di una sezione ritmica abbastanza complessa in apertura, intrecciando voce ed organo che vanno successivamente a lasciare spazio a momenti psichedelici , prima del finale che vola sulla stupenda melodia di un flauto traverso. “P.S.M.” sembra fatto della stessa materia di un pezzo dei Jethro Tull, atmosfere magiche plasmate da cori e chitarra, flauto traverso sempre presente e piacevole nei suoi fraseggi. “Hoodlums” è aggressivo, un pezzo di grande dinamica e rotondità. Il riconoscimento di top Track va a “Black Crow”, la perla di questo disco. Non passa inosservata nemmeno “Awareness”, unico pezzo strumentale dell’intero lavoro, risultato di un grande lavoro a livello di ritmica e trame intrecciate. “Noon” chiude il disco, pezzo che propone una prima parte strumentale seguita da una sezione cantata. In conclusione, nonostante che il lavoro è di grande caratura e merita tutta le attenzioni del caso, agli “Psycho Praxis” manca ancora qualcosa in termini di originalità ma poiché siamo appena al loro debutto e se sapranno convogliare bene tutta la loro creatività, possiamo essere certi che ne vedremo delle belle.

Track by Track
  1. Privileged Station 75
  2. P.S.M. 70
  3. Hoodlums 80
  4. Black Crow 85
  5. Awareness 75
  6. Noon 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
76

 

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