Scelerata «The Sniper» (2012)
Recensione
È solo una mia impressione o il power metal di recente si è perso tutto il power? Tra sinfonie sempre più preponderanti, tastiere in primissimo piano, sintetizzatori danzerecci, tecnica fine a se stessa e sempre meno ispirata, nonché ritornelli pomposi e a volte un po’ troppo facili, quello che viene a mancare è il principio essenziale: la potenza. Ecco perché questi Scelerata mi hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca.
Il gruppo arriva da uno dei più promettenti paesi in campo metal, il Brasile, perciò avevo dato loro una chance in più. Purtroppo, devo anzitutto sottolineare la leggerezza della produzione sonora che tende a smorzare l’impatto della chitarra, in favore degli assoli e dei cori, nonché della voce. Assoli che sono sempre più vorticosi, ma suonano anche melensi, come si può sentire dal singolo selezionato per il video promozionale “Rising Sun”.
Le composizioni hanno anche una verve notevole, per quanto stemprata da un eccesso di melodia, e forniscono un notevole sguardo verso la decade fondamentale dell’heavy metal, gli ’80; a favore di questa tendenza ecco apparire anche Paul Di Anno in veste di guest in uno dei brani più interessanti: “In My Blood”, violentissima, con tanto di blastbeat e mulinelli di doppia cassa.
Intendiamoci: non è che questo sia un album suonato male; i musicisti sono di prim’ordine: un vocalist davvero ispirato, vicino alle prestazioni di Kiske o Matos, una sezione ritmica solida e in grado di spaziare anche su tempi meno scontati e una chitarra al fulmicotone e robusta nei riff. È soltanto l’equilibrio delle parti che lascia un po’ a desiderare; forse potrà conquistarvi se siete più legati all’enfasi tipicamente ampollosa del power metal; altrimenti si corre il rischio di annoiarsi molto rapidamente, ed è un vero peccato per tutte quelle parti taglienti e quei numeri, sì tecnici, ma anche accattivanti.
Una sufficienza bella piena è meritatissima, ma i primi due album erano molto più incisivi (sebbene più ingenui). Ed è un peccato perché il nuovo cantante è davvero bravo (almeno in studio).
Track by Track
- Rising Sun 70
- In My Blood 65
- Road To Death 60
- Breaking The Chains 60
- Unmasking Lies 65
- Must Be Dreaming 60
- Drowned In Madness 70
- Welcome Home 70
- 'Til The Day We Die 60
- Money Painted Red 60
- The Sniper 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 65
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
65Recensione di June » pubblicata il 24.01.2013. Articolo letto 908 volte.
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