Pombagira «Maleficia Lamiah» (2013)
Recensione
Già dal nome la band si capisce che abbiamo di fronte qualcosa di esoterico che richiama all’incantesimo, al mistico, aiutato anche da una cover accattivante, dove viene portata alla ribalta una personificazione della bellezza femminile e del desiderio sessuale; leggo che è una donna insaziabile con tendenze alla vendetta se non la si condiscende. La si usa nelle pratiche magiche per imporre un dominio psicologico/sessuale verso un’altra persona; ovviamente non è esclusivamente benigna. Tutto questo sfondo colorisce il suond tipicamente stoner/doom metal della band che ci propone questo lavoro decisamente originale di appena 2 tracce, anche se il tutto dura ben 42 minuti, con l’aggiunta per gli amanti del genere di un vinile con ben altre 3 tracce. Devo dire che la lunghezza della composizione non si avverte, se non fosse in un unico file sembrerebbe proprio un susseguirsi di canzoni dato che ci sono molti intermezzi anche con dei suoni del tutto naturali come la pioggia o corvi. Quello che vogliono narrarci è forse proprio una storia senza dare un tono aggressivo al sound ed alla voce, ma restando sempre nel “soft”: un mix di sperimentale, psichedelico e synth dove a spiccare è l’atmosfera e il lato epico della musica, tralasciando i virtuosismi. Devo dire che a tratti mi ricordano gli Agalloch anche se tra le loro influenze spuntano Amon Duul II, Pink Floyd (ogni musicista che si rispetti ovviamente non può non metterli) e Caravan oltre ovviamente credo le religioni africane e le pratiche Voodoo. “Maleficia Lamiah” è il quinto album di una carriera intrapresa a partire dal 2006 e possono vantare per la fotografia Vic Singh che lavorò con i Beatles e realizzò la cover di “Piper at the Gates of Dawn” dei Pink Floyd... il tutto viene presentato a mio avviso come un viaggio metafisico all’interno di dissonanze musicali quasi a voler ipnotizzare l’ascoltatore e farlo entrare in un mondo di immaginazione e visioni per distaccare la mente dalla realtà. Sono solo in 2, marito e moglie, ma riescono a tirare fuori dei sound veramente eccezionali riuscendo a suscitare emozioni ed atmosfere uniche nel loro genere. Ovviamente se siete in cerca di qualcosa che vi dà la carica i Pombagira non fanno al caso vostro, ma se tornate a casa e vi serve un po’ di relax sono l’ideale. A mio avviso, veramente da ascoltare!!
Track by Track
- Maleficia Lamiah 75
- Grave Cardinal 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 85
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
75Recensione di Vincent » pubblicata il 05.02.2013. Articolo letto 1081 volte.
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