Pinnick Gales Pridgen «Pinnick Gales Pridgen» (2013)
Pinnick Gales Pridgen
Titolo:
Pinnick Gales Pridgen
Nazione:
U.s.a.
Formazione:
dUg Pinnick (King’s X) :: Bass, Vocals
Eric Gales (Eric Gales Bans, Lauryn Hill) :: Guitars
Thomas Pridgen (ex-The Mars Volta) :: Drums
Genere:
Psychedelic blues / Hard Rock
Durata:
1h 12' 3"
Formato:
CD
Recensione
Il tanto atteso album del connubio fra queste tre note personalità del rock contemporaneo è finalmente arrivato. Per coloro che si fossero persi le precedenti puntate, si tratta dell’omonimo studio album di dUg Pinnick, bassista e cantante dei prog rockers King’s X, di Eric Gales, chitarrista nella Eric Gales Bans e Lauryn Hill e Thomas Pridgen, ex drummer dei The Mars Volta. Credo che nessuno dei background di queste tre figure abbia bisogno di presentazioni ulteriori.
Ero sorprendentemente curioso di ascoltare cosa potessero effettivamente combinare insieme questi tre musicisti che sono stato sempre abituato a pensare in tre contesti diversissimi così l’ascolto generale di “Pinnick Gales Pridgen” è stato lungo e intenso, un po’ come il disco stesso che ci offre quasi un’ora e un quarto di rock/blues di livello effettivamente alto.
Inutile e controproducente stare a discutere o descrivere le doti tecniche dei tre in quanto si tratta di professionisti di grosso calibro. Già potete ben immaginare cosa si cela dietro tutto ciò, almeno quanto a intenzione, quello che invece non vi aspettereste è che, purtroppo, non sempre il trio riesce nel proprio intento, vuoi per una track-list a mio parere eccessivamente compilata e dalla durata disarmante, vuoi perché a stringer su le cose da dire, ahimè, terminano verso la prima metà del disco e ci lasciano con 3 o 4 brani dalla qualità poco più che sufficiente (giusto per la loro tecnica sullo strumento e null’altro) e riportarci improvvisamente all’attenzione con gli ultimi due episodi, “The Greatest Love” e “Frightening” per altro le due tracce più interessanti.
La prova con la cover dei Cream “Sunshine Of Your Love” è buona ma alle lunghe appare un tedioso riclicare di pattern chitarristici che sempre quelli sono, un po’ come nel disastroso tentativo di “Per Elisa” riproposto a traccia 3 e denominato “For Jasmine”. Traccia che secondo me andava tolta a prescindere oppure inserita come bonus track oppure proprio non eseguita.
La (troppo) lunga canzone in classico stile blues di “Been So High (The Only Place To Go Is Down)”, pur apparendo una buona prova in generale, ben presto si trasforma anch’essa in un continuo riciclare e di certo non alza il livello dell’album nemmeno un po’.
Ritengo che nemmeno la qualità con cui il tutto è stato registrato possa risultare buonissima ma penso sia una questione puramente soggettiva per cui non affronterò questo lato del disco che comunque ritengo non faccia giustizia al trio.
Troppa chitarra e in troppi punti, buona la voce ma senza troppo cuore. Sinceramente non credo che ascolterò mai più questo disco e in fondo mi spiace moltissimo poiché l’intenzione iniziale è davvero buona e nobile ma non sempre si può restare soddisfatti.
Secondo il mio modesto parere quando si ha troppo poco da comunicare si può incappare in errori discografici come questo seppur non stroncabili, quantomeno per rispetto verso un operato che non ha mai deluso.
Track by Track
- Collateral Damage 60
- Angels And Aliens 60
- For Jasmine 20
- Hang On, Big Brother 65
- Wishing Well 60
- Hate Crime 65
- Lascivious 50
- Black Jeans 50
- Sunshine Of Your Love 60
- Been So High (The Only Place To Go Is Down) 65
- Me And You 60
- The Greatest Love 80
- Frightening 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 50
- Tecnica: 95
Giudizio Finale
61Recensione di Carnival Creation » pubblicata il 20.02.2013. Articolo letto 1254 volte.
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