Lecherous Nocturne «Behold Almighty Doctrine» (2013)

Lecherous Nocturne «Behold Almighty Doctrine» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
27.02.2013

 

Visualizzazioni:
1049

 

Band:
Lecherous Nocturne
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Titolo:
Behold Almighty Doctrine

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
James O'Neal :: Bass
Chris Lollis :: Vocals
Ethan Lane :: Guitars
Alex Lancia :: Drums
Kreishloff :: Guitars

 

Genere:
Technical Brutal Death Metal

 

Durata:
28' 24"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
19.03.2013

 

Etichetta:
Unique Leader Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
ClawHammer PR
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Recensione

Intricato questo terzo disco degli statuinitensi dal Sud Carolina Lecherous Nocturne, che a scanso di una copertina francamente non molto bella e ancora meno significativa e di un nome della band un po’ strano (lascivo notturno?!?), ci presentano 8 tracce più intro, outro e intermezzo di un brutal death metal abbastanza tecnico e sempre forsennato, impegnato costantemente su esecuzioni non facili (ottima a tal punto la prova di Mike Lancia, batterista) e comunque brevi, visto che il disco non arriva alla mezz’ora, come tutti gli altri della loro discografia.
E il risultato non è male, anche se alla lunga manca un po’ la voglia di risentire l’album. Voglio dire: ci sono una serie di canzoni molto belle, come la coppia d’apertura e la turbolenta “Judgements and curses”, e ci sono anche trovate molto efficaci, come il tempo veloce alternato e schiaccia sassi di “Those having been hidden away”, ma ci sono anche un paio di brani come “Lesions from vicious plague” e “Creation Continuum” che puntano troppo sul casino totale e sulla soluzione “tecnicismo sempre e comunque” anche quando questo non è per forza necessario. E il fatto che il cd sia corto non aiuta il rapporto qualità – prezzo. Alla fine, all’ascolto dell’album appare evidente una cosa: il cd è bello, ma ha delle pecche: i LN sanno fare buone canzoni, ma il loro cd è un po’ troppo tecnico e basta. Ci manca altro, come il riffone o il ritmo schiacciasassi da headbanging, o degli assoli funambolici che oltre a rendere il disco ancora più esasperato dal punto di vista del tecnicismo, gli avrebbero donato più carne attorno alle ossa ed eterogeneità. La cosa incredibile è che in realtà questo cd certi buoni riffs non intricati ci sono, come l’inizio di “Archeopteryx”, ma sono solo un riff e poi si ritorna sul massacro di cui prima.
Insomma: un bel cd, ma unidirezionale e complessivamente scevro di alcuni arricchimenti compositivi come gli assoli, parti da headbanging o da pogata o riffs pesanti e cattivi, ma comunque che picchia, non lesina violenza e che può insegnare a certi “wannabes” del brutal death ad andare veloce. Per gli acquirenti, ne consiglio un ascolto quasi esclusivamente agli amanti di ogni cosa sia tecnica e brutal death, anche a scapito del feeling delle composizioni.

Track by Track
  1. Intro 60
  2. Ouroboros Chains 70
  3. Bring the void 75
  4. Archeopteryx 70
  5. Those having been hidden away 70
  6. Prelude no. 2 70
  7. Judgements and curses 75
  8. Lesions from vicious plague 55
  9. Caustic Vertigo 65
  10. Creation Continuum 60
  11. Outro 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
65

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 27.02.2013. Articolo letto 1049 volte.

 

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