Vexilla Regis Prodeunt Inferni «Vexilla Regis Prodeunt Inferni» (2013)
Recensione
L’Inferno di Dante è da sempre considerato un must per l’ispirazione in fatto di temi occulti e di musica violenta in fatto di Heavy Metal e anche stavolta il suo compito l’ha assolto alla grande. Precisamente nell’incipit del XXXIV Canto troviamo “Vexilla Regis Prodeunt Inferni” ovvero “si avvicinano le insegne del re dell’Inferno” (in realtà è anch’essa una citazione proveniente da Venanzio, Dante, per conferire solennità a Lucifero aggiunge un “inferni” che effettivamente mette i brividi).
Letteratura a parte, anche in musica quindi troviamo frequenti riferimenti a queste atmosfere così profonde, sporche e oscene quali l’Inferno ci trasmette e, dirò la verità, mi sarei aspettato di trovare il solito gruppetto Black Metal dell’America Centrale non in grado di comunicare qualcosa senza risultare ridicolo, invece la sorpresa definitiva: nel debut omonimo dei Vexilla Regis Prodeunt Inferni troviamo un gruppo prodotto in modo eccellente che sa fare bene il suo lavoro sebbene non innovi assolutamente nulla.
Non che ce ne sia bisogno in effetti, si evince chiaramente che alla combo messicana piacciono da morire i Behemoth di “Satanica”, “Thelema.6” e “Demigod” (il singer ha il nick “Rubens Nergal”, qualcosa vorrà dire); come dargli torto in effetti, trattandosi di disconi?
Cosa esprimono quindi i Vexilla Regis in questi tre quarti d’ora di devastazioni continue? Ciò che vi aspettereste da un gruppo Death/Black Metal medio: Satana, Inferno, morte, regno del male, demoni, vari ed eventuali paganesimi e via discorrendo, insomma, tutto ciò che viene classificato come “male”. Abbiamo visto centinaia di volte la stessa storia ma restiamo sempre impressionati ogni qualvolta qualcuno ritorna sì, col medesimo argomento, ma che perlomeno lo suona bene imitando (o meglio omaggiando) un po’ i grandi maestri e affidando il materiale ad una produzione quantomeno buona. Agli appassionati del genere sicuramente consiglio sia l’acquisto che l’ascolto di questo album che non penso suoni con chissà quali pretese. E’ onesto e per una volta non mi son fatto problemi circa una musica che si auto-riclica ogni volta. E’ roba buona.
Track by Track
- Chapter 1 Serpents Council 65
- Chapter 2 Ceremony of the Impure 70
- Chapter 3 Towards Battlefields 75
- Chapter 4 Ravenous Apocalyptic Raids 65
- Chapter 5 Purification by the Sword 80
- Chapter 6 Leviathans Coronation 75
- Chapter 7 Nine Kingdoms 70
- Chapter 8 Hunting and Sacrifice 70
- Chapter 9 Necropolis Rising 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 60
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
70Recensione di Carnival Creation » pubblicata il 08.03.2013. Articolo letto 1256 volte.
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