Crillson «Coming Of A New Age» (2012)
Recensione
Un tessuto sonoro power epic metal corposo, intenso, ispirato. E' l'essenza creativa dei Crillson, band originaria di Glennallen, Alaska, nata nel 1984. Il nome della band deriva dalla combinazione dei nomi dei membri fondatori, il batterista Chris Craig, Il chitarrista Dan Miller e il bassista Todd Willson, sostituito nel 1989 da J.R. Dicks. A questa formazione si è successivamente aggiunto il cantante Jesse Rezendes, dalle notevoli qualità vocali, nel falsetto in particolare. "Coming of a New Age" è il primo album dei Crillson, risalente al 1993, ristampato nell'ottobre del 2012 per la Arkeyn Steel Records con l'aggiunta di nuove tracce. Le prime otto canzoni dell'album appartengono al nucleo creativo originario della band, caratterizzato da un sound power epic metal tecnicamente ben realizzato e soprattutto ispirato. Lo testimoniano, ad esempio, i suggestivi assoli di chitarra innestati sulla trama power metal iniziale della song The Chosen One, che sfocia nelle atmosfere epiche di Who Can You Trust, canzone dalla splendida melodia. Più duro il sound in No Cure, che nella struttura sonora ricorda il thrash metal dei Sepultura, ed è caratterizzato da una linea vocale in falsetto ben realizzata. Molto bella la ballad Destiny, intrisa di arpeggi in pulito molto simili a quelli degli Scorpions e che appunto risente di influenze sonore anni '80. Mirabile anche la song Veil of Darkness, che ricorda Welcome home (sanitarium) dei Metallica, in cui si distinguono gli splendidi assoli di chitarra. L'armonia dell'epic metal domina la bellissima song Blades che appare estremamente sentita, ispirata. Molto delicata e struggente è inoltre la ballata Without Evil Within. Chiude la serie di song - datate 1993 - The Awakening of Awareness, un pezzo strumentale di grande atmosfera, che trasporta il fruitore in una dimensione atemporale, al di là della realtà fenomenica.
Dalla nona traccia Close to me, song darkeggiante e piacevolmente cupa, ha inizio la serie di songs dei Crillson aggiunte nella ristampa dell'album. E la differenza tra le prime produzioni è evidente. Si tratta di più ballate, declinate in modo differente. Si parte da Spirits, che presenta un bellissimo arpeggio in pulito e in elettrico e assoli alla Scorpions ma molto più raffinati. Segue This Bed I Made, altra ballata dal sound simile a quello dei Led Zeppelin: solo voce e chitarra in pulito. Sempre solo voce e chitarra anche in Land of Life, anche se le sonorità qui risultano più cupe, alla Sentenced, sia nella struttura che nel cantato (anche se il timbro vocale è diverso da quello del cantante Ville. Let it Go è invece addolcita dagli inserti di un pianoforte mentre si torna ad atmosfere più oscure e anche un pò monotone con Afraid, Sending a Noble e Lifetime.
Track by Track
- The Chosen One 75
- Who Can You Trust 75
- No Cure 80
- Destiny 70
- Veils of Darkness 85
- Blades 85
- Without Evil Within 70
- The Awakening of Awareness 80
- Close to Me 75
- Spirits 85
- This Bed I Made 75
- Land of Life 70
- Let it Go 75
- Afraid 70
- Sending a Noble 65
- Lifetime 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 85
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
75Recensione di Susie Ramone » pubblicata il 19.03.2013. Articolo letto 1076 volte.
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