Recensione

“The Meeting Point”, come da titolo, rappresenta in effetti il punto di incontro le due realtà della Bretagna Corbeaux e Volte Face, entrambe band post-rock piuttosto inclini a sperimentazioni sonore sul tipo ‘This Will Destroy You’ oppure ‘God Is An Astronaut’ per intenderci.
Questo EP si snoda articolandosi in modo semplice ed alternando un brano dell’una e poi dell’altra band e alla fine, inevitabilmente, terminano il dischetto insieme con una perfetta interazione tra i due gruppi, uno, i Corbeaux più tendenti all’anima Rock e chitarristica, l’altro, i Volte Face invece più coraggiosi nelle sonorità elettroniche e anche a mio avviso più convincenti.
L’opener “Airpaint “ è dei Corbeaux e non è certo delle migliori iniziando con uno straziante pianoforte troppo sfiancante per poi approdare ad un post-rock strumentale (come l’interno EP del resto) in cui è una chitarra che detta legge su ritmi che tutto sommato reggono il passo.
Si prosegue con i Volte Face di “Blade Runner”, brano decisamente più corposo e interessante: semi totalmente elettronico e con un tripudio di tastiere. Si ritorna ai Corbeaux con “28 Jours Plus Tard” e alla noia di un brano rallentato e prevedibile, si continua con i Volte Face di “In Another Life” dall’incipit ambient e dalla resa finale di un abrasivo rock più violento della precedente loro composizione.
Per terminare, come scritto sopra, l’unione dei due gruppi in una graziosa per quanto tediosa conclusione nella title-track che non mostra certo qualità chissà quanto sorprendenti. Diciamo che se non fosse stato per i Volte Face, “The Meeting Point” non starebbe nemmeno sulla sufficienza.

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