Reign of Vengeance «The Final Solution; The Final Rebellion» (2013)

Reign Of Vengeance «The Final Solution; The Final Rebellion» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Karmator »

Recensione Pubblicata il:
10.04.2013

Band:
Reign of Vengeance

Titolo:
The Final Solution; The Final Rebellion

Nazione:
U.s.a.

Formazione:
Marshall "fucking" Beck- Vocals/Lyrics
Tim Gibson- Guitar/Music Composition
James Applegate- Drums
Doug Williams- Bass

Genere:
Death Metal

Durata:
20' 26"

Formato:
EP

Data di Uscita:
19.03.2013

Etichetta:
Synister Empire Records

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
ClawHammer PR

Recensione

A quanti di voi interessa ciò che dice una canzone death metal? Credo che quasi nessuno si interessi di ciò che canta il singer incazzato mentre uccide senza risentimenti il mic in sala d'incisione, ma ne più ne meno impariamo a memoria i testi perché è bello tirare fuori la rabbia con qualcosa che davvero ci libera dalla monotonia di tutti i giorni. Ciò che invece mi storce un po' il naso sono quelle band che si pubblicizzano "sloganizzando" il genere in base a ciò che scrivono, come in questo caso con gli americani Reign of Vengeance. Horror Death Metal, ditemi ora…..quando mai non c'è horror nel death?? Ma tralasciando questo piccolo dettaglio, ascoltando l'EP "The Final Solution; The Final Rebellion" di puro e crudo death metal ne ho sentito ben poco, partendo innanzitutto da un timbro vocale sforzatissimo, come se Marshall Beck al microfono rantolasse per far emergere un po' di scream abbastanza scarso. Aggiungiamo anche un tappeto distorto di chitarre che richiamano più i primi Unearth e una batteria che non è stata incisa al meglio e che si lascia andare troppo, mentre Doug alle 4 corde si sente solamente friggere togliendo quel sottofondo cupo essenziale per il genere. Anche qui poco più di 20 minuti davvero senza forze e poco incisivi che non lasciano una buona impressione ai miei timpani allenati con ben altra musica. Non c'è molto da dire, un ennesimo EP piatto, niente idee, che non esalta mai ma anzi annoia. C'è anche da dire che la copertina insieme ad alcuni titoli di canzoni come "The Grande Hecatomb" e "The Master's Summons" lasciano parecchio pensare da che parte stiano, nulla contro a ciò raffigurato se usato nel giusto modo, ma qui davvero si fa davvero fatica a inquadrare la band sotto ogni aspetto. Non lo lascio neanche per gli affezionati del genere, proprio non ascoltatelo.