The Heatlers «Cheeseburger Holocaust» (2013)

The Heatlers «Cheeseburger Holocaust» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Carnival Creation »

Recensione Pubblicata il:
20.04.2013

Band:
The Heatlers

Titolo:
Cheeseburger Holocaust

Nazione:
Italia

Formazione:
Tommy ‘Lester’ Garofalo :: Grunts ‘n’ Growls
Damiano ‘Idda’ Porciani :: Greasy Guitars
Pedro ‘El Mazzo’ Espadrillas :: Boilin’ Bass
Bob ‘Vinnie’ Colosimo :: Drugstore Drums

Genere:
Pork 'N' Fuckin' Roll

Durata:
35' 0"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2013

Etichetta:
L.A. Riot Survivor Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Adorabili questi The Heatlers, combo hard ‘n’ roll di Pistoia che con “Cheeseburger Holocaust” compie un esordio davvero degno di nota. Nulla di nuovo dal fronte e come potrebbe? Le continue atmosfere punteggianti del loro cosiddetto “Pork ‘n’ Fucking Roll” non ammetterebbero mai stili innovativi, freddi tecnicismi in questo caso fine a se stessi e quant’altro; qui vide una sola regola: fare casino e divertirsi. Non a caso me li sono visti in sede live pochi mesi fa nella mia città e sono rimasto piacevolmente colpito da una simpatia fuori dal comune e tanta sana irriverenza politically scorrect che infonde il sorriso nelle facce di quelli come il sottoscritto, sempre pronti ad apprezzare realtà musicali che si differenziano dalle altre non tanto per il COSA fanno ma per il COME.
Irriverenza e ironia continue: brani come “Antivegan Militia” o “Serial Griller” personalmente mi hanno spiazzato e mi hanno fatto sorridere mettendomi di buonumore anche grazie al modo di suonare scanzonato e gioviale dei quattro loschi figuri della band.
Sorprendente l’artwork con un Elvis estremamente sovrappeso (con l’irrinunciabile Mighty Roar tatuato sull’enorme ventre) e in procinto di farsi un gigantesco barbecue, la confezione lascia davvero stupefatti per qualità pur risultando semplice senza andare ad effettuare chissà quale ricerca. Ciò si evince anche nei singoli brani che a volte ricordano anche i Motorhead (e non potrebbero fare diversamente); c’è da parlare positivamente della grinta, dei ritmi, dei soli dal gran gusto e dal buon esempio di genuinità e simpatia che molte altre band del genere non posseggono.
Una buonissima produzione conferisce al tutto un’aria vintage da un lato ma mai troppo sporca dall’altro quindi ci troviamo di fronte ad un lavoro professionale e poco importa se non c’è nulla di originale nei brani dei The Heatlers. Quando si suona ciò che si ama e si ha l’umiltà di farlo facendo divertire gli altri con delle sane autoironia e sfacciataggine il problema nemmeno si pone. Bravi sia in sede live che in studio. Disco consigliato senza dubbio!