Seek No Date «Bionic Depression of Man» (2012)

Seek No Date «Bionic Depression Of Man» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
21.04.2013

 

Visualizzazioni:
1027

 

Band:
Seek No Date
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Titolo:
Bionic Depression of Man

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Beda - Vocals
Genc - Guitar
Ale - Drums
Dalf - Guitar
Snake - Bass

 

Genere:
Alternative MetalCore

 

Durata:
15' 54"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Seek no date debuttano nella scena metal con un EP uscito nel 2012 e composto da quattro brani. Loro stessi definiscono il loro sound come un mix tra hardcore e crossover e, in effetti, l’ascolto delle canzoni conferma questa tendenza a fondere diverse gradazioni del metal. E’ un EP variegato, con brani dalla composizione semplice e lineare, in cui i cinque ragazzi di Chiuppano (VI) riescono a calibrare le diverse anime che si muovono all’interno del loro progetto. Il tutto risulta piacevole all’ascolto perché nessuna delle tendenze prevale sull’altra e perché non si rilevano bruschi stacchi tra melodia e core, tipica di alcuni lavori e stili presenti nell’odierno metalcore. I Seek no date percorrono la via della mediazione, muovendosi in un limbo sonoro privo di eccessi e spigoli con lo scopo di cercare un sound più personale. “Liar” sintetizza molto bene il sound della band, in cui l’alternarsi di momenti più tirati e intermezzi melodici sono accompagnati da un ritmo che non è mai incalzante ma che si prende tempo per espandersi e riempire le battute. Risultano anche apprezzabili entrambi i registri vocali. “The darkest thought” vira decisamente su cadenze più veloci, con un suono che si immerge nei riff dinamici per poi riemergere nelle linee melodiche del ritornello. “Damned” è un brano dalle lyrics inquiete, in cui la band rielabora certe atmosfere del numetal deftonsiano, con un incipit più riflessivo e disteso, che in seguito viene scosso da venature incisive e cadenzate. “Don’t be sorry” è il brano più melodico tra quelli presentati, con linee vocali pulite ben armonizzate, in cui la convivenza di diverse ritmiche è comunque bilanciata. Ascoltando i brani si nota sicuramente la convinzione del quintetto e una loro certa energia compositiva. “Bionic Depression of Man” rappresenta una buona prima prova e sicuramente un punto di partenza per ulteriori evoluzioni e progressioni sonore.

Track by Track
  1. Liar 75
  2. The darkest thought 70
  3. Damned 65
  4. Don't be sorry 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
69

 

Recensione di Jezebel » pubblicata il 21.04.2013. Articolo letto 1027 volte.

 

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