Headreapers «Lights and Shadows» (2012)

Headreapers «Lights And Shadows» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
02.05.2013

 

Visualizzazioni:
809

 

Band:
Headreapers
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Titolo:
Lights and Shadows

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Dario the God Cominoli - Growl and Scream Vocal
Yuri Knives - Clean Vocal
Dan the Jack Vern - Lead & Rhythm Guitar
Alby - Lead & Rhythm Guitar
Alraiser - Bass Guitar
Ale - Drumm

 

Genere:
Heavy / Death / Metalcore

 

Durata:
20' 0"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Gli Headreapers vengono da Novara e nel 2012 registrano l’ Ep “Lights and Shadows”. I loro brani sono un incrocio tra melodic metal e rock. La melodia prende il sopravvento e permea la maggior parte delle dinamiche sonore. Il loro punto di forza è sicuramente il doppio registro vocale e, più precisamente, la presenza di due cantanti, che rendono le linee vocali growl/scream e clean interessanti. Dal punto di vista compositivo gli Headreapers rimangono sul classico, con riff metal semplici, melodie che ricordano il grunge e l’aggiunta di lunghi assoli. “Bitch witch” è il brano che apre l’EP e che illustra bene lo stile del sestetto di Novara: growl e velocità nelle strofe e melodia nel ritornello. Il secondo lunghissimo brano ”Dark world“ contiene una frattura decisa, è un’anima divisa in due, è un’alternarsi preciso tra la parte A con riff, ritmo e vocalità metal e la parte B completamente melodica e struggente. In “Lights and Shadows”, torna l’intrecciarsi degli stili, che produce un risultato armonioso e omogeneo, con aspirazioni metalcore. Il brano più melodico dell’EP è l’ultimo “Take my soul”, in cui la band, mantenendo una base sonora lenta e grunge tenta l’innesto del growl per dare più corpo al brano. Il suono degli Headreapers risulta più dinamico e articolato quando la band osa e cerca di miscelare i due stili, come nel primo e nel terzo brano. L’operazione di commistione è un buon rimedio che la band sperimenta contro l’amletica fatica e incertezza che a volte si proietta sulla struttura dei brani, i quali risentono qua e là di poca incisività.

Track by Track
  1. Bitch witch 70
  2. Dark world 60
  3. Lights and shadows 65
  4. Take my soul 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Jezebel » pubblicata il 02.05.2013. Articolo letto 809 volte.

 

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