Dead Awaken «Where Hope Turns Dripping Red» (2013)
Recensione
Provengono dalla Svezia i Dead Awaken, band formatasi nel 2002 e, dopo più di dieci anni di attività e la pubblicazione di cinque demo, arrivano al primo full-lenght intitolato “Where hope turns dripping red” distribuito dalla Abyss Records.
Sinceramente non c’è granché da dire in merito alla musica suonata dal terzetto scandinavo; ci troviamo di fronte ad un death metal di chiaro stampo nordico senza particolari fronzoli, diretto ed incisivo. Brani come “Deutsches Afrika corpse” arrivano diretti al cervello grazie ad una ritmica martellante caratterizzata da parti iper-veloci che si accompagnano a momenti maggiormente lenti e cadenzati; il tutto viene completato da un glowl preciso e particolarmente gutturale ma un po’ troppo anonimo.
Il problema dei Dead Awaken è proprio l’anonimato della loro musica: sia chiaro, il combo svedese suona bene e dimostra di avere delle buone capacità strumentali, senza particolari cadute di stile od errori evidenti, ma tutto sembra già sentito milioni di volte. Troviamo molto spesso riferimenti sonori a band come Entombed e Vomitory, come nel caso di “Rocket symphony” in cui le influenze di Lars Goran Petrov e soci è più che evidente.
Detto questo il platter è particolarmente aggressivo e potente e fa dell’energia sprigionata dalla sei corde di Jorgen Kistensen il suo punto di forza grazie a riff particolarmente cupi e dalla ritmica veloce e precisa riuscendo così a creare un’atmosfera di impatto e decisamente angosciante.
Questo “Where hope turns dripping red” è quindi un lavoro più che sufficiente sotto tutti gli aspetti ma troppo monotono e impersonale per poter emergere dal marasma delle centinaia di band death metal presenti nel panorama europeo. Destinato e consigliato esclusivamente agli amanti del genere, non merita molto di più di un ascolto sommario dal momento che si tratta di un sound di facile assimilazione senza eccessivi intoppi.
Track by Track
- Carnivore 65
- Kingdom of damnation 60
- Deutsches Afrika Corpse 70
- Rocket symphony 65
- Mudhell 60
- Manic destructive 60
- Envy the dead 65
- Venom of the population 70
- State of corrosion 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 50
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
64Recensione di FallenAngel » pubblicata il 04.05.2013. Articolo letto 852 volte.
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