Idols For Dinner «Tenant Of A Declining World» (2012)
Recensione
Dalla Francia, gli "idoli per cena"...sarà l’orario che rispecchia il nome del gruppo, ma in effetti avevo proprio bisogno di un death metal aggressivo e devo dire che questo gruppo non mi dispiace affatto. La copertina apocalittica, alla Gears of War, I am Legend, ... richiama alla mente la distruzione totale del nostro povero pianeta: si definiscono come figli di un’era devastata dall’avidità con persone svuotate delle loro opportunità di emancipazione, come dargli torto. In ogni caso, senza entrare in polemica né aprire una parentesi troppo lunga, devo dire che le persone devono svegliarsi da loro e non possiamo sempre incolpare la società, quest’ultima rispecchia le persone che ne fanno parte. Tornando a noi, in effetti appena sentiti mi sono venuti in mente i The Black Dahlia Murder, che rientrano effettivamente tra i fans verso cui gli Idols for Dinner intendono proiettarsi. Hanno all’attivo un altro EP del 2009 e sentendo questo LP devo dire che c’è un buon mix nel loro suond dei vari sottogeneri del metal, dal death al metalcore, dal nu-metal a quello più melodico (anche se come spesso accade molte band aggiungono sfumature melodiche in tracce a sé stanti e non in parti all’interno della stessa canzone) con “We The Lost Travellers”. La tracce sono ben strutturate e la tecnica dei vari componenti non lascia a desiderare, sebbene non ci siano particolari virtuosismi. Ho amato particolarmente la batteria e la ritmica dei pezzi, mentre per quanto mi riguarda forse la voce pecca un po’ nello scream, a tratti troppo acuto e poco originale: a mio avviso dovevano cercare di sfumare maggiormente la voce puntando a diversificarla maggiormente all’interno del disco. Le prime tracce sono molto simili tra loro, aspetto negativo, ma devo dire che con “Scarlet” hanno fatto veramente un’ottimo lavoro: bellissimi riff e ritornello molto coinvolgente. Probabilmente preso dalla foga, ho apprezzato molto anche “Prosthetic Memories”. Il tutto poi si spegne, o meglio ci permette di fare una pausa con la traccia melodico-strumentale, per poi riprendere a martellarci i timpani come sanno fare. Cristofer Rousseau (cognome invidiabile) e soci hanno sfornato veramente un grande LP, e mi trovo a ribadire il concetto che in Francia ci sono molte metal band valide che meritano di essere portate alla ribalta. Gli Idols for Dinner sono una band matura e ben consolidata, ma fossi in loro aggiungerei sfumature più personali alle tracce.
Track by Track
- I Sell You That World (Intro) 70
- Legally Instituited Murder 75
- Perpetual Decline 65
- Scarlet 80
- Prosthetic Memories 75
- We the Lost Travelers 70
- Mask of Sorrow 70
- District of Fear 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
73Recensione di Vincent » pubblicata il 14.05.2013. Articolo letto 882 volte.
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