Way To End «Various Shades of Black» (2013)
Recensione
Da anni il suolo francese si è contaminato di gruppi estremi tra i più bizzarri, singolari e astrusi di sempre; basti pensare ai Deathspell Omega e, naturalmente a Pensée Nocturne. Proprio a quest'ultimo nome ho subito pensato quando mi sono trovato di fronte questo album dei Way To End, perché sono sotto la medesima etichetta “Les Acteurs de l'Ombre Productions”, ma in particolare perché ci suona lo stesso Vaerohn, mente stessa dei Pensée. Certo, Pensée è senz'altro più giocoso e cabarettistico, ma l'approccio compositivo non è lontana da questo “Various Shades of Black”. Ma per rendervi (a voi e all'album stesso) giustizia ve ne parlerò di più.
Fermo restando che, mea culpa, non ho mai capito che senso possa avere comprimere arrangiamenti, cambi d'atmosfera e strati di produzione in cinque, tutt'al più otto minuti di musica. Se la motivazione è quella di dimostrare una maggiore apertura, forse sarebbe il caso di prendersi anche il tempo adeguato, su composizioni di più ampia durata. Persino nella musica classica buona parte dei brani brevi sono anche i più accattivanti e spogli da inutili arzigogoli, riservati invece a sinfonie e opere. Dico questo perché ho ascoltato questo album almeno otto volte, non è che sia inascoltabile, tutt'altro, ma di sicuro non è immediatamente assimilabile. Si troveranno a proprio agio invece tutti coloro che dalla musica richiedono quella mezza via che sta tra i due nomi che ho citato all'inizio della recensione. Molti infatti i momenti coinvolgenti, dopo un po' che vi perdete nei meandri di questo album; sensazioni apocalittiche e melodie drammatiche sono guidate dalla chitarra, che è la protagonista indiscussa di tutto l'album con vorticosi riff che variano nella ritmica e nell'atmosfera, comunque sempre decadente. La sezione ritmica, sempre impegnata a seguire il discorso solista, stupisce per i continui cambi di tempo e velocità; il cantato, molto presente, si divide tra growl, scream e ampollose voci recitative e maestosi cori.
Ogni brano riserva la propria dose di bizzarria all'interno, i più efficaci mi sono sembrati essere “Evolution Fictive”, dalle trame che oserei definire moderniste, e “A Mon Ombre”, maggiormente definita da una chitarra e incredibilmente accattivante, e l'orrorifica "Vain". Ora sta a voi avventurarvi o meno, sulla qualità garantisce l'etichetta.
Track by Track
- Sous Les Rangs 75
- L'apprenti 70
- Evolution Fictive 75
- Vain 80
- Againpipe 65
- La Figure Dansante 70
- A Mon Ombre 85
- Au Fonde D'Un Verre 75
- Ixtab 60
- La Ronde Des Muses 70
- Various Shades Of Black 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 85
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
75Recensione di June » pubblicata il 01.07.2013. Articolo letto 843 volte.
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