Simulacro «Fall Of The Last Idol» (2013)

Simulacro «Fall Of The Last Idol» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
23.07.2013

 

Visualizzazioni:
2140

 

Band:
Simulacro
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Titolo:
Fall Of The Last Idol

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Anamnesi - Drums
Xul - Vocals, Guitar, Keyboard/Programming
Ombra - Bass
Thaniey - Concept & Lyrics

:D1821: - Lead Vocals on "Fall Of The Last Idol"

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
38' 57"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2013

 

Etichetta:
De Tenebrarum Principio
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Nella vena di quel nuovo black metal, tipicamente italiano, che forse spartisce qualcosa con l'elitarismo delle avanguardie francesi, debuttano con un full lenght i Sardi Simulacro;
Il nome della band rimanda a qualcosa di fasullo, poco sostanzioso e debole, anche; mentre all'interno dell'album tutto mi sembra molto intenso. Sette brani con un minutaggio mai troppo alto, ma nemmeno troppo limitato, non intricati come potrebbero essere certi gruppi avanguardisti, e neppure votati alla sola distruzione in blastbeat e riff a ripetizione; non manca la brutalità (anzi!), ma gli inserti noise e ambient che si mescolano con parti lente e inquietanti equilibrano perfettamente il sound senza mai annoiare. Immaginate un black metal spietato e gelido, arricchito da soluzioni death tetre e aperture enfatiche, che non scadono mai nella banale tastiera: cori antichi, sintetizzatori languidi e rumori sgradevoli serpeggiano alle spalle di una registrazione pulita al punto giusto, dove chitarre e batteria si mostrano in neri e lucidi dettagli. Le parti più cadenzate sono sicuramente le più peculiari e caratteristiche del loro sound: la doppietta “Irreversible Iconoclasitc Corruption” e “My Skin Is Not My Own” sono un assalto violento che si muove tra death e black senza far notare minimamente lo scalino; eviscerano il male illuminato con cadenze abissali da depressive black metal terminale e le sparano in un oscuro vortice tagliente.
Per fornire delle coordinate posso citare band come i Satyricon, anche nella timbrica del growl, ma con una vena death notevole che li avvicina ai torinesi Black Flame. Ma sono solo elucubrazioni! Che vi servano solo per orientarvi perché la stratificazione del loro lavoro vi impegnerà nella ricerca di svariati dettagli che rappresentano la loro più ricercata personalità, uniti ad una tecnica precisina da non sottovalutare.

Track by Track
  1. Rex Tremendae Majestatis 75
  2. In The Temple Of Hypocrisy 75
  3. Alive 70
  4. Irreversible Iconoclastic Corruption 80
  5. My Skin Is Not My Own 80
  6. Burning Ruins Of Submission 70
  7. The Fall 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
73

 

Recensione di June » pubblicata il 23.07.2013. Articolo letto 2140 volte.

 

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