Fosch «Ghèra öna öltà… (Once upon a time...)» (2008)

Fosch «Ghèra öna öltà… (once Upon A Time...)» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
24.07.2013

 

Visualizzazioni:
2080

 

Band:
Fosch
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Titolo:
Ghèra öna öltà… (Once upon a time...)

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Bùrì: voce
Pagà: chitarra
Gòt: chitarra
Gangà: bass
Picinèl: batteria

 

Genere:
Orobic Black Metal

 

Durata:
35' 49"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:
Natura Morta Edizioni
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Distribuzione:
Omega Music Entarteinment
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Tematiche agresti e tradizionaliste si diffondono sempre di più sul suolo italiano, e senza necessariamente risultare volgari si intersecano ovviamente con i generi da sempre più vicini a queste aperture, death e black. Per i Fosch (buio, in dialetto bergamasco) vale la stessa formula. Per quanto riguarda noialtri, fuori se non lontani centinaia di chilometri dalla brebemi, l’utilizzo dell’idioma caratteristico delle loro zone è quasi insignificante, a meno che non si voglia approfondire in quel determinato campo. Perciò per buona parte di noi resta la musica ed eventualmente un sacco di domande sui testi. Musica che si esprime attraverso un black metal saldamente mescolato ad un death metal molto schietto, che solo saltuariamente offre delle sporadiche aperture melodiche. Death più che altro per la furia devastante e corposa di certe parti e per il profondo growl che si alterna a scream acidissime; black in quei  frangenti in cui la musica si fa tetra o sottilmente epica. Niente folk quindi, nessuno strumento tradizionale:la storia dei popoli antichi si esprime solo tramite l'utilizzo dell'adeguato dialetto (salvo alcuni arpeggi rarissimi, ma saranno così tanto bergamaschi?). Il problema quindi sembra essere quello di una personalità ancora carente: riff poco accattivanti, talvolta facilmente riconducibili alle band d'ispirazione (per lo più black metal dell'area norvegese e svedese), altre volte un po' troppo anonimi. Ma che tutto sia in fase ancora embrionale è la prima cosa che si percepisce, si oscilla con facilità tra tentazioni epiche e cori dal sapore viking (naturalmente nessuna tematica in comune!), e rozzissimo black metal; si passa poi attraverso ricerche ritmiche meno facili, ma anche poco amalgamate, ad esempio la pur bella coda finale di “Al parlàa cói mórcc”. Tutto sembra promettere molto bene, ma tutto dev'essere lasciato maturare ancora un po', magari ricercando ulteriori punti di contatto con questa fiera tradizione paesana, che tarda a venire allo scoperto. La tecnica e le idee non mancano, si tratta di rendere più originale e personale la proposta.

Track by Track
  1. Ol Rossal 60
  2. La Cà di Spérecc 65
  3. Al Parlàa Còi Mòrcc 65
  4. I Sàcoi Del Diàol 65
  5. L'om di Sèt Capei 60
  6. Ol Serpènt Dèla Còrna Ròsa 60
  7. Stof 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
64

 

Recensione di June » pubblicata il 24.07.2013. Articolo letto 2080 volte.

 

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