Ascetic «Self Initiation» (2013)
Recensione
Ascetic, band proveniente da una nazione che per motivi a me ancora del tutto oscuri è terribilmente di moda quasi fosse una terra d’oro: l’Australia. Più precisamente arrivano da Melbourne dove la loro ossessione per la filosofia ed il post new-age li ha portati a creare qualcosa di assolutamente unico. La voce a primo impatto, non vorrei dire una eresia, ma mi ricorda quasi quella di Dave Gahan...ho detto mi ricorda eh! Hanno ritmi pulsanti e colpi decisi che rompono il normale suono lasciandomi molto sorpreso, piacevolmente sorpreso. La musica non è banale ed è un connubio di armonie e sound molto ben strutturato. Questo album è stato mixato e masterizzato al Birdland di Lindsay Gravina e Rob Long che possono vantare esperienze anche con altre band del calibro di HTRK, New War, Rowland S. Howard, Hungry Ghosts e molte altre...ammetto la mia ignoranza in materia, ma mi premeva scriverle dato che temo sia una mia mancanza. Per quanto riguarda invece i gruppi di riferimento della band mi trovo decisamente più preparato: gli Ascetic si ispirano a band di stampo noise/elettronico come Swans, Joey Division, Soft Moon e Portishead. Il rock noise di stampo elettronico è proprio quello che si avverte a sentire i brani di questo album “Self Initiation” ed anche la copertina ha quel qualcosa di minimal perfetto per questo genere. I brani si susseguono molto bene e devo dire che sono proprio soddisfatto della mia scelta di recensire una band del genere: sebbene non sia il mio genere preferito sono riusciti a colpirmi. “Pharmacy ” a mio avviso è un ottimo brano d’inizio album, ti prende e ti coinvolge spostando tutte le attenzioni sull’udito e sui brani. Le tracce si susseguono bene e devo dire, dopo una “I Burn” forse leggermente sotto tono rispetto alle altre, che “Religion” è veramente una canzone perfetta. Mi sto facendo ben trasportare dal sound degli Ascetic, ma forse è più merito loro che mio. Non sono banali, non sono ripetitivi, restano si sempre all’interno del loro “mondo”, ma lo fanno in maniera egregia e con una particolare dedizione a tutte le sfumature. Le ultime tracce del cd non mi lasciano un secondo e la finale “Silver Circle” è veramente azzeccata. Sarà per un concerto in cui sono stato coinvolto ultimamente di musica rock/noise/elettronica dove ne sono uscito soddisfatto, sarà per il momento in cui mi sento di dover sentire spesso cose più leggere ed armoniose, sarà per altro non so, ma mi trovo ad apprezzare questo genere di gruppi ora più che mai. Peccato che nel loro tour europeo non ci sia nemmeno una data in Italia, mi sarebbe piaciuto andare a vederli...ma d’altronde cosa possiamo aspettarci da un paese che non ha nemmeno un festival nel 2013? Che amarezza...mi accontenterò dell’ascolto aspettando tempi migliori.
Track by Track
- Pharmacy 85
- We Are Not All Dead 75
- I Burn 70
- Religion 80
- Trankasham 70
- Before The Storm 75
- Uroboros (Up From Eden) 70
- All Day In The Fields 70
- Silver Circle 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 75
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
77Recensione di Vincent » pubblicata il 28.07.2013. Articolo letto 1173 volte.
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