Hand of God (Grecia) «The Hand Of God» (2013)

Hand Of God (grecia) «The Hand Of God» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Andreas X »

 

Recensione Pubblicata il:
31.08.2013

 

Visualizzazioni:
890

 

Band:
Hand of God (Grecia)
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Titolo:
The Hand Of God

 

Nazione:
Grecia

 

Formazione:
Theodore Ziras - guitars
Marissia - vocals

 

Genere:
Female-Fronted Power/Melodic Gothic

 

Durata:
38' 35"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2013

 

Etichetta:
Sleaszy Rider Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Arriva da Atene Hand of God, il nuovo progetto del chitarrista Theodore Ziras, che si avvale, per questo album intitolato, molto poco fantasiosamente, “The Hand of God”, della voce della “vocal sensation” Marissia.
Dopo tre anni di lavoro, il duo ha dato alla luce un album di stampo melodic metal che, qualche bel riffaccio a parte, definirei molto “melodic” e poco “metal”.
Dopo l’anonima apertura di “Falling”, “Signs” ci coinvolge grazie a un riff semplice ma di sicuro impatto. In “Start Again” il pianoforte lascia presto spazio a ritmiche rockeggianti e a un chorus piacevolmente catchy; segue il groove più “metalloso” di “No Holding Back”, in cui le doti di virtuoso di Theodore iniziano a dare veri segni di vita, seppur non si possa parlare di shredding violento. “While I’m Here” copia l’attacco soltanto cantato della prima traccia, e non si discosta particolarmente dal tenore più propriamente “rockettaro” dell’album, almeno fino a questo punto. “Collapse”, invece, ci regala delle ritmiche più “interessanti” e cattivelle, mentre “All About You”, se non altro, alza un po’ il tiro e ci regala altri virtuosismi del buon Ziras.
“Endless Circle” è la ballad dell’album, impreziosita da qualche arrangiamento di tastiera; “No Regrets” cerca con modesto successo di essere una canzone metal, così come “Reach the Light”. Chiude “Running Out of Time”, canzone carina che comunque non si discosta dal groove generale e che, per la linearità, il chorus anthemico, l’assolo di chitarra e il passaggio metalcore che lo anticipa, potrebbe più delle altre assurgere a ruolo di singolo trainante del disco.
L’album è stato prodotto ai Tower Studios da Brett Caldas-Lima (Between The Buried And Me, Angela Gossow, Cynic, Arjen Lucassen), il che garantisce una certa qualità (le chitarre, però, sono un pelino troppo pastose a mio parere). Le vere pecche di quest’album, ritengo siano la tendenziale monotonia del tutto, dovuta anche alla voce della “vocal sensation” dietro il microfono (reitero, volutamente, le virgolette): l’avvenente Marissia ha sicuramente una bella (ma non certo sensazionale) voce, con cui però si limita a fare il compitino… inoltre, la pronuncia inglese sembra un po’, come dire, “impastata”: niente a che vedere con quella di cantanti come Simone Simons degli Epica o Floor Jansen dei Revamp (per citarne un paio).
In conclusione, questo lavoro si guadagna senz’altro la sufficienza, ma senza andare più di tanto oltre. Consigliato agli amanti del melodic metal, soprattutto se female-fronted.

Track by Track
  1. Falling 60
  2. Signs 65
  3. Start Again 65
  4. No Holding Back 65
  5. While I'm Here 60
  6. Collapse 65
  7. All About You 70
  8. Endless Circle 60
  9. No Regrets 60
  10. Reach The Light 65
  11. Running Out Of Time 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Andreas X » pubblicata il 31.08.2013. Articolo letto 890 volte.

 

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