Ministry «From Beer To Eternity» (2013)

Ministry «From Beer To Eternity» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Led »

Recensione Pubblicata il:
06.09.2013

Band:
Ministry

Titolo:
From Beer To Eternity

Nazione:
U.s.a.

Formazione:
Al Jourgensen
Mike Scaccia
Sin Quirin
Aaron Rossi
John Bechdel

Genere:
Industrial

Durata:
53' 27"

Formato:
CD

Data di Uscita:
06.09.2013

Etichetta:
AFM Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Tredicesimo album in studio dal titolo "From Beer to Eternity" per la band dei Ministry che non hanno certo bisogno di presentazioni e che con questa ultima fatica pubblicata per la "13th Planet Records" danno un ennesimo esempio di come si suona del buon Metal Industrial.
Undici tracce da ascoltare rigorosamente tutte d'un fiato. Si parte con "Hail To His Majesty (Peasants)" un brano che definirei, la calma prima della tempesta, tempesta che arriva puntualmente con il secondo brano "Punch in the face". Pugno in faccia reso molto bene da un colpo di cassa profondo e risonante come a voler riprodurre appunto un pugno in faccia. "Punch in the face" è un brano dal ritmo altalenante che propone sezioni cadenzate seguite da un parlato piuttosto che cantato, e sezioni più energiche dove il cantato si sostituisce al parlato. Dire che questa caratteritica è il denominatore comune di tutto questo album. Non nascondo il fatto che sia un lavoro pesante sia per le svariate varianti tecniche sia per la durata dei singoli brani, si và dai cinque minuti fino a un massimo di otto minuti (Thanx But No Thanx). "From Beer to Eternity" raggiunge il picco massimo con il brano "Side Fx Include Mikey's Middle Finger (TV 4)" dove domina il caos, un brano che tocca per velocità la soglia del trash che ha come band di riferimento i primi "Kreator". Con "Lesson Unlearned" il riposo è d'obbligo non certo una ballata lenta per fortuna, ma un brano dove si ha ilcontributo di una voce femminile che si amalgama bene alla voce principale e dove il ritmo è molto più pacato rispetto alla traccia precedente. L'ultimo brano è un chiaro mesaggio all'ascoltatore "Enjoy The Quiet" godetevi la tranquillità e per chi può, tutto il disco. Nel complesso è un ottimo lavoro, ben strutturato, dalla copertina alla qualità di registrazione alla tenica dei singoli musicisti; e visto il nome della band e gli album all'attivo non avevo certo dubbi.