Galaktik Cancer Squad «Ghost Light» (2013)
Recensione
Teoricamente per far sì che il quarto album (nonché ottava uscita discografica) dei tedeschi Galaktik Cancer Squad mi facesse schifo c’erano tutti i presupposti: copertina poco significativa, genere musicale proposto non tra i miei favoriti (post black metal), millantate influenze progressive e altri piccoli dettagli, tra cui anche un nome della band francamente stupido e difficilmente memorizzabile.
Bene: fortunatamente per i GCS, questo “Ghost Light” (5 tracks x 51min 10sec) colpisce più che positivamente. Si tratta oggettivamente di un album spesso veloce di batteria, melodico nei riffs, ben realizzato, violento e per niente iper omogeneo o monodirezionale, come invece in questo genere succede. No: l’album riesce a tessere delle trace melodiche di chitarra davvero ben riuscite, che non si riducono solo a degli arpeggi, ma a dei momenti davvero toccanti e originali, decisamente degni di un ascolto, i cui picchi sono caratterizzati da “When the void whispers my name”, che possiede una stupenda fuga a 5:45 e con un ottimo riff a 7:20 vagamente in stile post rock, e anche dalla terza canzone, più tipicamente black metal, veloce e cupa, che riesce nell’ardua impresa di mantenere alta l’attenzione dell’ascoltatore per tutti e 12 i minuti che compongono il brano. E il tutto senza contare la più ossessiva title track, con arpeggi che toccano perfino i celebri Dissection. Un po’ in calo invece “Hypnose”, bella, strumentale e con un buon climax finale, ma forse non era necessario farla durare 15 minuti.
Insomma: malgrado qualche crisi di grandezza, i GCS fanno un grande album di Black Metal melodico, ma non per questo lento o diluito. Per la verità, va anche detto che qui non c’è praticamente niente di progressive (come la loro pagina metal archives dice), e se escludiamo due parti (peraltro molto azzeccate) dal sapore post rock, non c’è niente che facciamo virare il discorso su sonorità sperimentali. In altre parole: qui non ci troviamo di fronte a un disco che, a scapito delle etichette, sperimenta con generi estranei in maniera improbabile: siamo di fronte a un disco furioso, tagliente e comunque capace di momenti melodici toccanti, e con un tiro fenomenale.
L’ascolto (e l’acquisto tramite la Hypnotic Dirge Records) è consigliato a tutti gli amanti del Black Metal che non disdegnano riffs di chitarra melodici pur non rinunciando alla furia e alla velocità. Ben fatto Galaktik Cancer Squad!
Track by Track
- Ethanol Nebula 70
- When the void whispers my name 80
- In lichterlosen Weiten 80
- Ghost light 80
- Hypnose 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 85
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
76Recensione di Snarl » pubblicata il 05.10.2013. Articolo letto 934 volte.
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