Scarred «Gaia - Medea» (2013)

Scarred «Gaia - Medea» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Carnival Creation »

 

Recensione Pubblicata il:
26.11.2013

 

Visualizzazioni:
982

 

Band:
Scarred
[MetalWave] Invia una email a Scarred [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Scarred [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Scarred [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Scarred [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Scarred

 

Titolo:
Gaia - Medea

 

Nazione:
Lussemburgo

 

Formazione:
Sacha Breuer – Vocals
Bertrand Pinna – Guitars
Diogo Bastos – Guitars, Vocals
Jeff Jonas – Bass, Vocals
Laurent Kessel – Drums

 

Genere:
Death / Thrash Metal

 

Durata:
1h 1' 54"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
10.05.2013

 

Etichetta:
Klonosphere Records
[MetalWave] Invia una email a Klonosphere Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Klonosphere Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Possiamo dire che ci arrivano ben poche band dal Lussemburgo quindi non sono in grado di poter fare un confronto nella scena del luogo ma una cosa la dirò: l’influenza dei francesi (quindi non troppo distanti) Gojira si mantiene estremamente tangibile all’interno di questo ‘Gaia – Medea’, seconda fatica degli Scarred.
Il metal estremo contemporaneo ha assunto da qualche anno dei connotati diversi a seconda delle varie filosofie: c’è chi predilige l’estremo, chi la tecnica andando a parare sul mondo dei bassi quindi chitarre downtuned (guardando e nella maggior parte dei casi imitando i Meshuggah), c’è chi si butta sull’atmosfera utilizzando sintetizzatori e sequencer e c’è anche chi, come nel caso degli Scarred, tenta un approccio di ibridazione totale lasciandosi ispirare da formazioni (i Gojira per l’appunto) che hanno mescolato sapientemente Groove, Death, Progressive e Thrash Metal generando dischi davvero sorprendenti (‘L'Enfant Sauvage’ primo tra tutti).
La proposta quindi sembra essere improntata su di ambientazioni molto simili fermo restando che i Nostri provano, tentano e infine riescono ad apparire anche discretamente personali risultando contenutisticamente validi fin da un primo ascolto.
Nessuna approssimazione ma solo del metal molto tecnico che farà la felicità di una scena musicale sempre più viziata e sempre più alla ricerca di riff nuovi i quali, per forza di cose, hanno iniziato ad esaurire il loro potenziale melodico e ora si lasciano sedurre inevitabilmente dal mondo del ritmo partorendo di fatto brani del tutto dinamici quanto a movimento ma alle lunghe forse noiosi, chissà.
Questi Scarred di certo sanno il fatto loro, han fatto tesoro di dischi come ‘The Way of All Flesh’ oppure ‘Deconstruction’ -senza contarne altri ancora ben più storici- ed hanno pubblicato qualcosa che, tutto sommato, ha le carte in regola per un salto non indifferente a patto che in futuro possano trovare una strada ancora più intima e personalizzare così creazioni come ‘Gaia’ o ‘Idiosyncrasy’ oppure la lunga ‘Medea’.
Tecnicamente ci troviamo di fronte ad un quintetto che non ha nulla da temere e che riesce senza alcuna limitazione ad affrontare ritmi molto complessi e contornati da intrecci di chitarre senza fine approdando persino a tonalità squisitamente maggiori (‘The Knot’) che richiamano forse quel Devin Townsend di almeno una decade fa.
Le melodie svolgono ruoli fondamentali solo in determinati momenti come ad esempio in ‘The Great Pan(dem)ic’, per altro uno dei pezzi più brillanti dell’intero ‘Gaia – Medea’ ma per il resto posso dire che l’album in questione è più che altro ritmico e ben pensato nonostante i forti richiami ai colleghi francesi di cui sopra, elemento forse che potrebbe anche far avvicinare qualche fan curioso ma che alle lunghe potrebbe risultare un’arma a doppio taglio. Solo il futuro potrà dirci qualcosa, per il momento posso tranquillamente ritenermi soddisfatto. Non un masterpiece ma di certo qualcosa che fa fomentare per un’ora lasciando persino qualche segno.

Track by Track
  1. Gaia 70
  2. Cinder 75
  3. The Great Pan(dem)ic 85
  4. Psychogenesis 75
  5. Low 75
  6. Mosaic 75
  7. Idiosyncrasy 75
  8. The Knot 75
  9. Empire of Dirt 70
  10. Medea 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Carnival Creation » pubblicata il 26.11.2013. Articolo letto 982 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.